Chi ha la capacità di capire, ha poi la responsabilità di agire. E’ la mia filosofia di vita e, cercando di esserle coerente, avevo già partecipato nel 2010 ad un BarCamp organizzato a Palermo da un gruppo di ragazzi.
L’idea originaria proviene dall’Università di Stanford a Palo Alto, negli Stati Uniti d’America. Il BarCamp consiste in una “non-conferenza” collaborativa, dove chiunque può “salire in cattedra”, proporre un argomento e parlarne agli altri, con lo scopo di favorire il libero pensiero, la curiosità, la circolazione e la diffusione delle idee. Il BarCamp è generato dai partecipanti: nessuno è spettatore e tutti contribuiscono alla sua riuscita, con la presentazione della propria idea, mediante la semplice esposizione orale oppure con la presentazione di elaborati scritti e con l’ausilio di tecnologie multimediali.
I BarCamp sono andati moltiplicandosi in questi anni anche in Italia fino all’organizzazione in grande stile di ItaliaCamp, sponsorizzato dalla Presidenza del Consiglio. Molto suggestivo il suo video di presentazione.
ItaliaCamp vuole essere il luogo di incontro tra domanda e offerta di idee di innovazione, partendo dal sud con l’obiettivo di invertire la tendenza al declino in atto oggi in Italia. Chi ha quindi idee di innovazione sociale ed economica e voglia mettersi alla prova, si cimenti pure, incurante di chi sa solo lamentarsi sterilmente.