L'idea della Lega Calcio sembrava essere quella di fare slittare il campionato, disputando la 33esima giornata il prossimo fine settimana e spostare la 34esima a mercoledì 25 aprile. Alcune squadre si sono opposte e l'ipotesi è saltata: oggi consiglio straordinario per decidere
Sono durati meno di ventiquattrore il cordoglio e la commozione per la scomparsa di Piermario Morosini. Alla prima occasione i padroni del calcio sono tornati a litigare e a insultarsi in pubblico e in privato come un branco di scalmanati. L’oggetto del contendere è la data nella quale giocare la 33 giornata del campionato di Serie A, sospesa insieme a tutte le altre partite di calcio sabato scorso, per decisione del presidente federale Abete, appena giunta la notizia del decesso del giocatore del Livorno. La prima idea della Lega Calcio sembrava essere quella di fare slittare il campionato: ovvero disputare le partite della 33esima giornata il prossimo fine settimana e spostare la 34esima giornata il mercoledì successivo (25 aprile), prima data disponibile per i recuperi.
Una simile decisione fu presa nell’aprile 2005, dopo la morte di Karol Wojtyla. Anche allora il campionato slittò. Ma il giro di telefonate intercorso tra ieri sera e stamattina tra i presidenti della Serie A, non ha avuto successo. E non si è riusciti a prendere alcuna decisione. Troppi gli interessi in ballo. Alcune squadre, Inter, Napoli, Udinese e Genoa, si sono opposte all’idea dello ‘scivolo’, chiedendo che nel prossimo fine settimana si disputi regolarmente la 34esima giornata e che sia la 33esima ad essere spostata a mercoledì 25. Secondo la Gazzetta dello Sport l’amministratore delegato dell’Inter Ernesto Paolillo avrebbe addirittura minacciato di rivolgersi alla giustizia amministrativa nel caso il presidente della Lega Calcio Beretta avesse dato ieri sera il via libera allo slittamento della 33 giornata il prossimo weekend.
Ad appoggiare le quattro squadre ribelli anche le televisioni, che non vedono di buon occhio il big match della 34esima giornata Roma-Juventus spostato a mercoledì invece che la domenica sera. Anche perché, per il regolamento Uefa, vista la concomitanza della partita di semifinale di Champions League tra Real Madrid e Bayern Monaco, le partite il 25 aprile potranno essere giocate solo alle 12,30, alle 15 e alle 18. Ma non alle 20,45. E questo impedirebbe il prime time televisivo alla partitissima Juve-Roma, con conseguente diminuzione degli introiti pubblicitari.
Mentre Massimo Moratti cerca di buttare acqua sul fuoco (“Ogni cosa in Lega diventa un problemone, anche avere un’opinione diversa”), il presidente della Lega Calcio Beretta, intervenuto stamattina ai microfoni della Rai, ha detto che “certamente ieri il livello del dibattito è stato esagerato per alcuni aspetti. Non cambia molto se si sceglierà la soluzione dello slittamento o viceversa. Mi auguro – ha continuato il presidente della Lega – che il confronto di oggi sia sereno e in grado di arrivare a una decisione giusta per tutti. Noi oggi una decisione la prenderemo di sicuro, quello che spero è che vedendoci di persona, si possa affrontare la questione con più tranquillità. Naturalmente cercheremo di trovare una soluzione largamente condivisa”. Oggi alle ore 18 è infatti convocato un Consiglio straordinario della Lega Calcio in cui dovrà essere per forza presa una decisione.
Resta, a chiosa dell’ennesima figuraccia colossale dei padroni del calcio, ancora una volta a loro agio tra il ridicolo e il patetico, il durissimo j’accuse rilasciato domenica all’Ansa dal direttore generale della Roma Franco Baldini. “Riusciamo ogni volta a dimostrare quello che siamo. Persone che anche nelle situazioni più tragiche, come quella a cui è dovuta la sospensione del campionato, non riescono a non cadere nel ridicolo – ha dichiarato il dg della Roma – E’ evidente che la Lega è delegittimata (…) Nemmeno in presenza di questi elementi, la Lega è in grado di prendere decisioni, impegnata com’è a fronteggiare coloro che privilegiano i propri interessi particolari rispetto ad ogni altra considerazione”.