La chiamano antipolitica, ma è sdegno. Lo spettacolo ininterrotto della corruzione comporta una catena di “effetti collaterali”. Come nelle guerre chirurgiche chiamano le vittime innocenti. Morti e feriti. In questo caso siamo Noi, le vittime innocenti, noi che abbiamo perso la fiducia. Beppe Grillo, secondo un sondaggio Swg, sarebbe il terzo partito in Italia. Il partito di quelli che sputano sui partiti. Le sue “cinque stelle” aspiranti sindaco sono per lo più giovani maschi dall’aspetto vigorosamente comune. Donne, tanto per non distaccarsi dallo scandalo della mancata rappresentanza di un genere su due, pochissime.
Anche fra le donne sta montando una legittima onda partiticida. Leggo sul blog di Lorella Zanardo “Com’è che la massa di corrotti che governa è così impunita? E noi perché non passiamo all’azione? Siamo il 60 % della popolazione mai pronte, mai empowered, mai convinte nel mandarli affan …. Tra un anno si vota. Noi siamo la maggioranza”. Qualche “bloggeressa” incita all’astensionismo di genere. “Facciamogli mancare l’alibi della rappresentanza. Disertiamo le urne! abortiamoli, spaventiamoli, lasciamoli soli”. Ma le donne, se buttano tutto per aria, è perché hanno in mente una sistemazione diversa… attenti tutti: politici e antipolitici.
Il Fatto Quotidiano, 17 aprile 2012