“Ora sono in paradiso, sono finalmente libera. Vi ho pensato tanto e vi abbraccio tutti. Sto bene. Domani mattina sono in Italia, a Roma”. Queste le prime parole di Mariasandra Mariani dette al telefono ai genitori, Lido e Fiammetta, e alla sorella Mariangela. Mariani, la turista italiana rapita il 2 febbraio 2011 nel sud dell’Algeria, è stata liberata. A riferirlo per prima è stata la tv Al Arabiya secondo cui Mariani si troverebbe in questo momento nel Burkina Faso. Lo conferma la Farnesina.
Mariani, 53 anni, di San Casciano Val di Pesa (Firenze), era stata sequestrata nella provincia meridionale algerina di Alidena, dove si trovava per turismo. Un gruppo di uomini armati a bordo di un fuoristrada la prelevò insieme a una guida e a un cuoco, che furono poi rilasciati. Si tratta della liberazione dell’italiano da più tempo nelle mani dei rapitori.
Aveva deciso di partire per trascorrere un mese di vacanza nel Paese nordafricano, spingendosi fino al confine con il Niger e il Mali, una delle zone nel deserto più pericolose del Paese. A rivendicare il rapimento Al Qaeda nel Maghreb islamico, formato da militanti salafiti, che si è reso responsabile di sequestri e sanguinosi attentati tra Mali, Mauritania e Algeria. Il gruppo si attribuì anche il rapimento dell’italiano Sergio Cicala e della moglie Philomene, catturati in Mauritania nel dicembre 2009 e liberati quattro mesi dopo.
Per la Mariani non si trattava del primo viaggio in quelle zone. I parenti hanno infatti spiegato che la donna ama molto la cultura tuareg ed algerina, e quando si recava in quei paesi portava alla popolazione locale anche generi di conforto, di prima necessità e giochi per bambini.
Sono ancora nove gli italiani in mano ai sequestratori, in diverse parti del mondo. Rossella Urru, cooperante di 29 anni, originaria della provincia di Oristano. Studiosa del mondo arabo, è stata sequestrata tra il 22 e il 23 ottobre nel campo Rabboni del Fronte Polisario in Algeria, insieme a due cooperanti spagnoli. A marzo erano circolate indiscrezioni sulla sua liberazione, poi smentite. Un altro italiano di cui si sono perse le tracce è Bruno Pellizzari, rapito dai pirati somali il 10 ottobre 2010 con la compagna sudafricana Deborah Calitz. Lo skipper italiano, sequestrato mentre lavorava su uno yatch a largo della costa della Tanzania, viveva da anni in Sudafrica. Giovanni Lo Porto, cooperante dell’ong tedesca Welthungerhilfe, è stato rapito invece il 19 gennaio scorso insieme a un collega olandese nel Punjab, in Pakistan. E poi ci sono i sei marinai italiani sulla nave Enrico Ievoli, sequestrata alla fine del 2011 dai pirati al largo dell’Oman.