Ci sfottono da anni. Le nostre scritte più folkloristicamente colorite e allegramente sgrammaticate ( del tipo “Sono al Camposanto di Amandola, ma vivo“…. oppure Lorgoglio son serve (con il più colto che corregge: ma l‘apostrofo sì)… o Non sostare da avanti al garage….e il campionario può essere infinito) le troviamo ovunque: da YouTube (dove mi sono approvvigionata) agli articoli di giornale. Io e Marika, la mia socia, in giro come segugi per il bailamme del Salone Internazionale di Design a Milano, approdiamo all’Accademia delle Belle Arti di Brera, fondata nel 1776 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, dove nel cortile campeggia un bronzo di Canova raffigurante Napoleone Bonaparte, nudo e incoronato dall’alloro.
L’Accademia è oggi uno degli atenei più prestigiosi del mondo, un vero tempio della cultura. E cosa troviamo lungo un monumentale corridoio sotto un imponente soffitto a volta dello storico palazzo, attraversato in questi giorni da sciami di visitatori e designer internazionali? Una porta di legno che serve d’accesso alla Sala 21 sbarrata con tanto di scritta giustificativa: Chiuso per imbiancatura, restauro e impianto Compiuter…. Sì, neanche la napoletanizzazione del linguaggio Internet che ha fatto diventare Facebook fèisbuc o che ha trasformato le news in niùss avrebbe potuto partorire una sintesi fonetica tale. E pensare che la scritta “incriminata” è vicina di porta al Corso di Videoinstallazioni e di Tecniche Multimediali. Dunque se l’autore dell’estemporaneo avviso avesse avuto un dubbio grammaticale, bastava bussare alla porta accanto per chiedere lumi. Avvisi e consigli come Entrare a d’agio li troviamo solo su muri di periferie degradate di una Napoli pittoresca. Mai su illustri pareti che grondano storia.
Non ci rimane che sorridere Al fine di una pacifica convivenza siete invitati a eliminare o comunque a limitare ogni rumore molesto ( compresi coiti e orgasmi) entro orari e limiti di tolleranza. Firmato il condominio (di Napoli). In fondo, tutto il mondo è paese.
P.S. Ieri sera all’Orto Botanico alle spalle dell’Accademia ci hanno chiuso i cancelli sul muso alle 20.40. Eppure la performance di luci terminava alle 21, come da orario stampato sulle guide/eventi del Salone. A parte il fatto che fa buio dopo le 20 e, dunque, per vedere l’effetto dell’installazione rimane poco più di mezz’ora, la riottosità del guardiano ha lasciato delusi e infastiditi moltissimi visitatori, la maggior parte stranieri. Viva l’Italia.
Januaria Piromallo