Sono restato affascinato da quel che dice il ministro.
E se fosse vero?
Ho ascoltato due interventi che Passera ha fatto in due diversi convegni. Ero in auto e andavo e poi tornavo dalla stazione di Foligno e, su Rai Parlamento, sento parlare entrambe le volte il ministro. Due viaggi, di 45 minuti, domenica e lunedì, due interventi di 45 minuti. Sembrava che ci fossimo messi d’accordo. Un caso? Un segno divino?
La cosa in sé l’ho trovata strana. E ancor più strano il fatto che mentre ascoltavo il primo intervento non avevo capito chi parlasse, e più ascoltavo più ero d’accordo con l’oratore. Alla fine ho scoperto che era Passera e mi è preso un colpo. Cioé: di famiglia siamo socialisti e comunisti da tre generazioni… Certe cose non dovrebbero succedere.
Passera ha detto addirittura che l’efficienza energetica è una delle 4 colonne del programma del governo. Ha parlato non solo di corruzione ma anche di burocrazia folle, tassa occulta per le aziende. Insomma, sembrava che stesse citando un mio articolo… Come potevo non essere d’accordo?
Se Passera riesce a fare metà di quel che dice, mi dispiace ma lo voto!
E ti avviso anche che di fronte al nullismo dei partiti e l’assenza per lieve indisposizione di una qualsiasi forza credibile alternativa al sistema, rischiamo che alle prossime elezioni Monti e Passera decidano di mandare tutti al diavolo. Se si presentano con un loro partito (solo tecnici astemi) prendono il 52% dei voti. E sinceramente sospetto che sarebbe la cosa migliore che ci potrebbe capitare…
Abbattiamo le foreste! Sporcano!
L’ultima frase era un po’ provocatoria.
Ci ho preso gusto alle provocazioni dopo aver passato tre giorni ad Alcatraz, con un’orda di facilitatori ecotecnologici. Non era un convegno, era un incontro a suon di lasagne, riso al curry col pollo e le uvette, e alcuni vini interessanti, prodotti da certi nostri amici anche loro comunisti e socialisti da tre generazioni. Una cosa bellissima perché si chiacchierava scherzando: la differenza tra un intervento spacca palle di 30 minuti e discorsi cicciosi di massimo 3 minuti.
E per rendere l’idea rapidamente ci si sentiva liberi di parlare in modo iperbolico e provocatorio.
Ad un certo punto un noto esponente dell’ecologismo pratico nazionale ha detto: “Bisogna iniziare a tagliare i boschi, ce ne sono troppi!”
Ho avuto un sobbalzo, visto che negli ultimi 30 anni ho piantato alberi come un ossesso e in questo momento stiamo realizzando altri 80 mila metri quadrati di rimboschimento. Che per inciso piantare piante non è una passeggiata…
In realtà questo mio caro amico non è impazzito. Voleva spiegare una roba etica ed ecologica troppo lunga da raccontare qui. Cito questo episodio per far capire il modo nel quale si discuteva… Non eravamo lì per fare bella figura ma per comunicare idee e riflessioni, a volte solo sospetti…
In un qualsiasi convegno ecologista uno che si alza e dice: Abbattiamo i boschi! l’avremmo fucilato di fischi senza cercare di leggere tra le righe.
Comunque da queste chiacchiere sono uscite varie cose interessanti.
Ad esempio, secondo alcuni siamo già arrivati al tracollo totale, le maggiori banche italiane sono già fallite, la crisi del clima e del petrolio hanno già abbattuto il sistema e il problema è come organizzare la resistenza in vita degli esseri umani. Avete presente Haiti dopo il terremoto? Ecco noi sostanzialmente saremmo a quel livello di distruzione lì. Solo che la tv non lo dice e così nessuno sta allestendo ospedali da campo.
Sinceramente spero che questi amici si sbaglino. Sono convinto che il sistema stia agonizzando ma credo che ci sia ancora qualche margine di manovra prima dell’impatto.
Comunque è interessante conoscere le basi di questa convinzione. Anche perché è gente che ragiona su dati e non su dogmi ideologici. Uno di questi amici mi ha detto: “Prego che ci siamo sbagliati e che salti fuori qualche cosa che non abbiamo calcolato perché sennò siamo nella merda”. Mi piace la gente che ha delle convinzione e spera siano sbagliate. È un segno di mobilità mentale.
Siamo in un momento gravissimo e abbiamo bisogno della capacità di pensare in modo elastico e di esplorare diversi punti di vista, non ci servono persone che ripetono i volantini di propaganda a pappagallo.
Io comunque propendo per un’altra teoria: gli italiani sono gente che per tradizione dà il meglio quando sta annegando.
Quindi ci sarà un’improvvisa esplosione di scoperte scientifiche italiane che risolveranno questioni essenziali planetarie: far muovere i camion con acqua di fogna, far coltivare i campi alle formiche (che se poi le licenzi non s’incazzano), nuove protesi al silicone per le ragazze che trasformano l’energia cinetica dell’incessante movimento pettorale in corrente elettrica trifase. Le protesi fungono anche da accumulatore elettrico e quando devi ricaricare il cellulare te lo metti sotto le ascelle e l’elettricità viene teletrasmessa tramite i bulbi piliferi che fungono da antenne.
Per non parlare della possibilità di riscaldare l’acqua insultandola brutalmente*.
Rilanceremo l’economia mondiale, creeremo un nuovo movimento politico basato sugli spaghetti alla carbonara, affideremo la gestione dello Stato alle donne.
Ovviamente prima sarà necessario massificare la diffusione del pollo alla Kiev perché apre la mente e galvanizza il velupendolo. Non conosci il pollo alla Kiev?
Ecco perché siamo nella merda!
Ps
Non ti dico cos’è il pollo alla Kiev. Ho pagato la vera ricetta con 500 grammi di caviale Belga, a Mosca. E’ uno dei segreti meglio custoditi di Alcatraz. Puoi mangiarlo solo di giovedì e solo se sai far stare in equilibrio un uovo crudo senza rompere il guscio.
PPS
Se vuoi sapere come si fa a far stare dritto un uovo crudo senza romperlo mandami una tua foto in abiti ecclesiastici.
* Scaldare l’acqua urlandoci contro parrebbe una sciocchezza assurda detta tanto per far ridere. Invece è vero. Si può scaldare l’acqua con gli ultrasuoni. Si formano bolle di vuoto che poi implodono producendo calore. Si chiama “cavitazione” ed è una delle tecnologie del futuro. La Kwant di Treviso produce da alcuni anni una di queste caldaie per uso domestico. Niente combustione, niente inquinamento.