Coloro che non cercano un impiego, ma sono disponibili a lavorare sono il triplo rispetto al resto d'Europa. Anche per gli "scoraggiati" si tratta del tasso più alto da 8 anni: sono un milione e mezzo circa. In totale coloro che aspirano a trovare un posto sono oltre 5 milioni. resta marcata la differenza tra uomini e donne
In percentuale delle forze di lavoro si passa dall’11,1% del 2010 all’11,6% del 2011. L’Istat spiega peraltro che “in questo contesto, il divario di genere continua a rimanere elevato”. Nella media dello scorso anno, le donne che appartengono a questo gruppo di inattivi corrispondono al 16,8% delle forze di lavoro femminili, a fronte del 7,9 % degli uomini.
Gli “scoraggiati“, coloro che dichiarano di non essere alla ricerca di un lavoro perché ritengono di non riuscire a trovarlo, hanno raggiunto nel 2011 quota 1 milione e 523 mila, anche in questo caso il dato più alto dal 2004. In particolare, tra coloro che non hanno cercato un lavoro nelle ultime 4 settimane ma sono subito disponibili a lavorare, gli scoraggiati sono 1 milione 234 mila.
Gli inattivi disponibili a lavorare sono in crescita sia in Italia sia in Ue: tra il 2008 e il 2011, parallelamente alla consistente crescita del numero di persone in cerca di occupazione (+24,6% in Italia, +38,8% a livello europeo), si registra un aumento anche degli inattivi che sarebbero disponibili a lavorare (rispettivamente +10,4% e +17,1%). In quasi tutti i paesi dell’Ue, le donne inattive disponibili, in rapporto alle forze lavoro, sono in numero significativamente più elevato rispetto agli uomini. Tuttavia nel nostro Paese il divario è piu’ ampio: il 16,8% delle donne rispetto al 7,9% degli uomini (4,5% a fronte del 2,8% nell’Ue).
Intanto, mentre emerge che il testo della riforma eliminerà i ticket sanitari per esami diagnostici per i disoccupati, è polemica tra il segretario della Cgil Susanna Camusso e il ministro del Lavoro Elsa Fornero dopo che quest’ultima ha deciso di partecipare a un’assemblea di lavoratori dell’Alenia per spiegare le modifiche del mercato del lavoro.