L’ex capogruppo alla Camera della Lega Nord Marco Reguzzoni avrebbe speso in un anno 90mila euro con la carta di credito del gruppo parlamentare del Carroccio. E’ quanto sostiene il deputato leghista Gianluca Pini che ha rivelato la circostanza durante una puntata di Omnibus, su La7. “Quando scopro che il mio ex capogruppo ha speso in un anno 90mila euro con la carta di credito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi” ha detto Pini.
“L’ex capogruppo” – sostituito poi dall’attuale Gianpaolo Dozzo – cui fa riferimento Pini è proprio Reguzzoni, ritenuto componente del “cerchio magico” che faceva da cordone sanitario intorno a Umberto Bossi fino a qualche settimana fa. “La certificazione del bilancio – ha evidenziato il parlamentare della Lega – non va ad analizzare ogni singola pezza giustificativa. Il problema vero è dare una risposta seria a quello che si è evidenziato come un malcostume diffusissimo. Che non è solo sul finanziamento pubblico legato ai rimborsi elettorali: è anche sull’utilizzo che ne fanno i gruppi parlamentari”.
Pini ha ripetuto il concetto anche una volta arrivato alla Camera. “Ci è stato comunicato – ha spiegato in Transatlantico – che sono state fatte spese significative con una carta di credito intestata a Marco Giovanni Reguzzoni sui quale nessuno ci ha dato delle giustificazioni, magari è tutto regolare ma semplicemente chiediamo di sapere per cosa sono stati spesi”. Tutto questo, aggiunge, “posto che il nuovo capogruppo ha un atteggiamento completamente diverso e quello vecchio anche su questo mi lascia perplesso”. Insomma: “i soldi del gruppo sono palesemente istituzionali e chiunque li usa deve presentare una pezza giustificativa”.
Ma le dichiarazioni di Pini – in un momento quasi drammatico del partito (oggi è emerso che l’affitto di Calderoli veniva pagato dalla Lega) – hanno fatto letteralmente imbufalire i reggenti del Carroccio. Si sono verificati veri e propri momenti di tensione con parolacce ed occhiatacce davanti ai cronisti. Il capogruppo del Carroccio alla Camera, Gianpaolo Dozzo, legge sul cellulare le parole di Pini su Reguzzoni e parte in quarta alla ricerca del deputato romagnolo per un chiarimento.
Anche Manuela Dal Lago, membro del triumvirato che regge il partito lumbard, legge l’agenzia e resta senza parole. Si mette subito al telefono per contattare Pini e si lascia sfuggire: “E’ un testa di cazzo…”.
Dozzo, invece, trova Pini in Transatlantico. “Che cazzo hai fatto?” gli dice prima di portarlo in cortile dove lo affronta a muso duro. Evidentemente il capogruppo leghista teme che le spaccature interne possano indebolire l’immagine del Carroccio già alle prese con le inchieste sui fondi di partito.
Pini regge il colpo e pare rispondere al capogruppo con decisione. I due parlano per una decina di minuti su una panchina per non essere ascoltati. Alla fine Dozzo rientra in Transatlantico, dove ad attenderlo ci sono i cronisti: “Era un po’ nervoso con Pini” gli viene detto. “No – replica Dozzo – E’ il mio carattere un po’ esuberante”. A Montecitorio si avverte in definitiva una crescente tensione tra i deputati del Carroccio con “maroniani” e “cerchisti” che ormai sembrano anche fisicamente divisi in due gruppi. Il gruppo della Camera è stato costretto anche a diffondere una nota: “”Le odierne dichiarazioni incaute e non documentate da parte di un nostro deputato rischiano di fare il gioco dei nostri detrattori. In un momento così delicato della vita del Movimento è quanto mai necessario pesare le parole ed essere uniti”.
Così la chiosa, tra il serio e il faceto, la fornisce il deputato leghista Johnny Crosio rispondendo ai giornalisti: “Ormai quando vado a pranzo mi porto l’assaggiatore…”.
Situazione che provoca l’ironia del segretario della Destra Francesco Storace: “Il deputato della Lega Pini denuncia che l’ex capogruppo Reguzzoni ha speso 90mila euro con la carta di credito del gruppo della Camera – scrive su facebook – Maroni denuncia di essere stato spiato. Fra poco i leghisti si spareranno per le strade”.