Il deputato attacca l'ex capogruppo, uno dei componenti del "Cerchio magico": "Qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati usati". Ma viene riempito di insulti dai colleghi. La "triumvira" Dal Lago: "E' un testa di cazzo". Il deputato Crosio: "Ormai i pranzo mi porto l'assaggiatore...". Storace: "Manca solo che si sparino per strada".
“L’ex capogruppo” – sostituito poi dall’attuale Gianpaolo Dozzo – cui fa riferimento Pini è proprio Reguzzoni, ritenuto componente del “cerchio magico” che faceva da cordone sanitario intorno a Umberto Bossi fino a qualche settimana fa. “La certificazione del bilancio – ha evidenziato il parlamentare della Lega – non va ad analizzare ogni singola pezza giustificativa. Il problema vero è dare una risposta seria a quello che si è evidenziato come un malcostume diffusissimo. Che non è solo sul finanziamento pubblico legato ai rimborsi elettorali: è anche sull’utilizzo che ne fanno i gruppi parlamentari”.
Pini ha ripetuto il concetto anche una volta arrivato alla Camera. “Ci è stato comunicato – ha spiegato in Transatlantico – che sono state fatte spese significative con una carta di credito intestata a Marco Giovanni Reguzzoni sui quale nessuno ci ha dato delle giustificazioni, magari è tutto regolare ma semplicemente chiediamo di sapere per cosa sono stati spesi”. Tutto questo, aggiunge, “posto che il nuovo capogruppo ha un atteggiamento completamente diverso e quello vecchio anche su questo mi lascia perplesso”. Insomma: “i soldi del gruppo sono palesemente istituzionali e chiunque li usa deve presentare una pezza giustificativa”.
Ma le dichiarazioni di Pini – in un momento quasi drammatico del partito (oggi è emerso che l’affitto di Calderoli veniva pagato dalla Lega) – hanno fatto letteralmente imbufalire i reggenti del Carroccio. Si sono verificati veri e propri momenti di tensione con parolacce ed occhiatacce davanti ai cronisti. Il capogruppo del Carroccio alla Camera, Gianpaolo Dozzo, legge sul cellulare le parole di Pini su Reguzzoni e parte in quarta alla ricerca del deputato romagnolo per un chiarimento.
Anche Manuela Dal Lago, membro del triumvirato che regge il partito lumbard, legge l’agenzia e resta senza parole. Si mette subito al telefono per contattare Pini e si lascia sfuggire: “E’ un testa di cazzo…”.
Dozzo, invece, trova Pini in Transatlantico. “Che cazzo hai fatto?” gli dice prima di portarlo in cortile dove lo affronta a muso duro. Evidentemente il capogruppo leghista teme che le spaccature interne possano indebolire l’immagine del Carroccio già alle prese con le inchieste sui fondi di partito.
Pini regge il colpo e pare rispondere al capogruppo con decisione. I due parlano per una decina di minuti su una panchina per non essere ascoltati. Alla fine Dozzo rientra in Transatlantico, dove ad attenderlo ci sono i cronisti: “Era un po’ nervoso con Pini” gli viene detto. “No – replica Dozzo – E’ il mio carattere un po’ esuberante”. A Montecitorio si avverte in definitiva una crescente tensione tra i deputati del Carroccio con “maroniani” e “cerchisti” che ormai sembrano anche fisicamente divisi in due gruppi. Il gruppo della Camera è stato costretto anche a diffondere una nota: “”Le odierne dichiarazioni incaute e non documentate da parte di un nostro deputato rischiano di fare il gioco dei nostri detrattori. In un momento così delicato della vita del Movimento è quanto mai necessario pesare le parole ed essere uniti”.
Così la chiosa, tra il serio e il faceto, la fornisce il deputato leghista Johnny Crosio rispondendo ai giornalisti: “Ormai quando vado a pranzo mi porto l’assaggiatore…”.
Situazione che provoca l’ironia del segretario della Destra Francesco Storace: “Il deputato della Lega Pini denuncia che l’ex capogruppo Reguzzoni ha speso 90mila euro con la carta di credito del gruppo della Camera – scrive su facebook – Maroni denuncia di essere stato spiato. Fra poco i leghisti si spareranno per le strade”.