Domani l'Udc annuncerà ufficialmente l'azzeramento dei vertici. L'assemblea costituente del nuovo soggetto dei moderati potrebbe avvenire già entro l'estate. L'ex ministro degli Interni pronto a guidare la fuoriuscita dal Pdl
“Sono 4 o 5 anni che stiamo lavorando alla costituzione di un nuovo partito – dice Buttiglione – E intanto c’è stata la convention di Todi, c’è stata la crisi del Pdl e ora c’è un 50 per cento di elettorato disponibile”. Secondo Buttiglione “è finito il vecchio sistema partitico e i partiti che lo componevano”. Il lavoro servirà ad aggregare forze dell’area cattolica – continua – “del mondo delle imprese e del sindacato, penso soprattutto a Raffaele Bonanni, che abbiamo sempre sostenuto. Penso alle associazioni di rappresentanza del mondo della piccola e media imprenditoria, del commercio, delle professioni. Il nuovo partito dovrà essere di ispirazione cristiana ma aperto anche ai laici”.
A questi ultimi potrebbe aggiungersi la fronda guidata dall’ex ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu che sta pensando a un nuovo movimento di liberaldemocratici che porti al superamento dell’esperienza del Pdl e che conversi con il Terzo Polo di Fini, Casini e Rutelli. Pisanu è stato tra le figure più autorevoli dentro Forza Italia, dopo essere stato dirigente della Dc per molti anni (era a capo della segreteria durante la guida di Benigno Zaccagnini e nel periodo in cui venne rapito e ucciso Aldo Moro). Ma si è distinto più volte per le critiche alle politiche del governo e alla gestione del Pdl, tanto che è stato tra i sostenitori del passaggio di mano di Silvio Berlusconi in favore di un esecutivo guidato da Mario Monti. Con Pisanu ci sarebbero già una trentina di parlamentari pronti a dare vita alla nuova avventura politica ed è già pronto un documento. che già piace al presidente della Camera Gianfranco Fini: “Il documento merita attenzione – dichiara – perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico. Vedremo come sarà accolto dal Pdl cui appartengono tutti i senatori firmatari”. Oltre a Lamberto Dini, proponente insieme a Pisanu, tra coloro che hanno aderito al documento ci sono l’ex presidente della Provincia di Milano Ombretta Colli, la moglie di Emilio Fede Diana De Feo, Maurizio Saia (ex Msi e ex An).
C’è chi inizia a frenare ad ogni modo. Francesco Rutelli spiega che non si chiamerà “Partito della Nazione”, Italo Bocchino parla di federazione senza che questo voglia dire sciogliere Futuro e Libertà.
Si chiama fuori, in ogni caso, il ministro per la cooperazione e l’integrazione Andrea Riccardi: “Partito della Nazione? Non ne so nulla. Il mio nome è stato fatto in tande occasioni anche per il sindaco di Roma. Io sarò al mio lavoro di ministro fino alla fine del Governo Monti, poi tornerò a fare le cose di sempre. Ho in mente di scrivere un libro”.
Alcuni nel Pdl insinuano che l’operazione di Pisanu sia gestita dallo stesso presidente del partito; a sostenere questa teoria sono in maggior numero gli ex colonnelli di via della Scrofa. Del resto, fanno osservare, è stato lo stesso Cavaliere ad affidare settimane or sono all’ex titolare del Viminale l’incarico di sondare Casini e Fini. Dunque Pisanu starebbe giocando di sponda, secondo questa lettura, con l’ex premier per accelerare l’archiviazione del Pdl e dar vita a un movimento.
Franco Frattini è incerto: “Se l’iniziativa di Pisanu è una proposta per creare la Costituente popolare, siamo nella linea di Alfano, che è anche la mia. Se si tratta, invece, di fare un’altra cosa, allora vorrei saperne di più”.
Il senatore del Pdl Raffaele Lauro, tra i firmatari del documento promosso da Giuseppe Pisanu mette i puntini sulle i:”I partiti non sono caserme. Nessuna fronda, ma un serio contributo al dibattito interno. Anomalo sarebbe il silenzio, non il confronto delle idee”. Concetto ribadito da Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato: “Nessuno dei firmatari del documento Pisanu ha mai avuto in animo di organizzare una fronda. Su questo aspetto non temo smentite. E chiunque pensi di poter costruire l’unità dei moderati prescindendo dal Pdl e dalla sua centralità è destinato a coltivare l’illusione di un istante”.