Corre alle elezioni di maggio per Sinistra critica. Si dice comunista: "La mia presenza nelle liste è soprattutto di rottura"
Chi crede che i giovani disertino le cabine elettorali, siano disillusi dalla politica e dalle ideologie del Novecento dovrà ricredersi davanti alle parole di Squadrani. Nonostante abbia da poco varcato la soglia della maggiore età, il giovane evoca il passato, spingendosi indietro fino a un secolo e mezzo fa. I suoi punti di riferimento sono il filosofo Karl Marx e il politico Leon Trotsky, e mentre parla di “una candidatura che vuole essere di rottura con la solita politica”, sul suo simbolo campeggia una falce e martello su sfondo rosso.
“Credo fermamente nella democrazia diretta e partecipata da parte del popolo, per usare un termine degli anni Settanta. Oggi la cosa peggiore della politica sono tutte quelle persone che la fanno solo per far carriera e per soldi e non per passione. Credo sia stata la logica del voto utile a rovinare la politica: l’atteggiamento di chi si lamenta tutto l’anno e poi nella cabina elettorale vota sempre i soliti partiti, quando ci sono tante forze e movimenti nuovi che neanche conosce”. E con buona pace di chi crede che alcune dottrine siano superate e certi termini poco opportuni lui si definisce un “comunista antistaliniano”.
Originario di Riccione, ad iniziarlo all’attività politica è stata la sorella maggiore, che lui, appena quattordicenne, accompagnava alle riunioni di Sinistra critica a Rimini. Nei mesi successivi si è dedicato all’attivismo partecipando a movimenti studenteschi, fondando, insieme ad alcuni compagni, un coordinamento “no debito”, per proporre soluzioni alternative alla crisi. La candidatura a primo cittadino di Coriano è arrivata poco tempo fa dal voto dell’assemblea di Sinistra critica, che ha bene accolto la sua disponibilità a scendere in pista in prima persona.
Punto centrale del suo programma elettorale è la riduzione del debito di 4 milioni di euro, che l’anno scorso ha costretto il comune di Coriano alla bancarotta e al commissariamento. “La nostra idea parte dall’assunto di far pagare questo debito a chi l’ha creato e non ai cittadini. La proposta è di chiedere aiuto alla Provincia e alla Regione, cui vorremmo vendere alcuni beni comunali come il teatro e la biblioteca, o il campo sportivo, in modo tale da recuperare risorse, mantenendo la gestione e una proprietà pubblica di questi spazi”. Ma nell’agenda rientra anche la battaglia contro l’inceneritore di sant’Andrea in Besanigo e l’impegno per l’estensione della raccolta differenziata e del verde pubblico.
La poltrona di sindaco rimane il primo obiettivo, ma anche piazzare uno o due consiglieri sarebbe già un buon risultato. “Speriamo di arrivare più in alto possibile o almeno di eleggere un paio di persone per fare una buona opposizione ai poteri forti”. Dopo le prove del 6 e 7 maggio, le prossime sfide di Squadrani saranno gli esami di maturità e, a settembre, il test di ammissione per il corso di Laurea in Fisioterapia.