“Monti fino al 2013”. Così Pier Luigi Bersani, segretario del partito democratico, ha liquidato i rumor che da giorni danno i partiti in gran fermento in vista di un anticipo elettorale rispetto alla naturale scadenza nel 2013. “Urne a ottobre? – ha risposto Bersani al giornalista di Europa in un’intervista che sarà pubblicata domani – Berlusconi andrebbe dicendo che siamo noi a pensarci a questa eventualità”. Berlusconi pensi alle cose sue che al Pd ci penso io. Il Pd non ha intenzione di votare ad ottobre, il Pd ha una sola parola: Monti fino al 2013, se gli altri hanno problemi lo dicano”.
Rispetto a quanto annunciato oggi dal segretario del Pdl Angelino Alfano (leggi), secondo cui nel pentolone del centrodestra ribollirebbe un nuovo progetto politico che vedrebbe una nuova partecipazione anche di Silvio Berlusconi, Bersani, invitato a un comizio a Verona, ironizza: “Per il Pdl che ci ha portato fin qui, in questa situazione, il rinnovamento deve essere molto radicale, una trasformazione alla Mandrake“.
Insomma, secondo il segretario del Pd non sarebbe sufficiente un operazione di maquillage per modificare l’opinione dei cittadini in vista del prossimo appuntamento elettorale perché “se le cose hanno una logica, credo che la Lega porti una responsabilità – ha puntualizzato Bersani – . Credo infatti che la Lega debba presentare il conto delle sue responsabilità politiche per come ha guidato il Paese”. Le ragioni, secondo il segretario sono varie: “Per come ha promesso il federalismo, per come ha ridotto la dignità e il ruolo della piccola impresa, per come ha tradito i grandi obiettivi di sburocratizzazione, di semplificazione, di decentramento vero, di abbassamento fiscale e così credo che sia questo il conto che la Lega e il Pdl devono pagare”. “Poi, ci sono le cose attuali che stanno svelando cose poco simpatiche – ha sottolineato ancora – quando si creano partiti personali, miti quasi militareschi di appartenenza, non è impossibile che si creino meccanismi strani, consorterie, familismi e così via”.
Infine Bersani ha rivolto uno sguardo Oltralpe dove domani e dopodomani si svolgeranno le elezioni che vedono contrapposti Nicolas Sarkozy e Francois Hollande: “Il vento francese può accelerare delle spinte, può incoraggiare il nostro progetto, aggregando altre forze nel senso della costruzione di un centrosinistra di governo. Dopo Hollande ci sono le amministrative qui da noi, si vota in due lander tedeschi: una fase diversa si può aprire”.