La Procura interroga il senatore dopo che è stata trovata la sua firma sulle ricevute d'acquisto dei preziosi. I soldi bloccati a Venezia farebbero invece parte dell’investimento fatto a Cipro a fronte di un milione e 200mila euro ne sarebbero tornati solo 850mila. Lunedì i pm di Milano sentiranno Belsito
I magistrati milanesi che indagano sull’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito hanno disposto il sequestro preventivo di 350mila euro presso un notaio di Rovigo. La somma, stando a quanto si apprende, farebbe parte dell’investimento fatto a Cipro. Un’operazione finanziaria da 1,2 mln di cui rientrarono solo 850 mila euro. Il saldo dell’operazione, hanno ricostruito i magistrati, è stato depositato dall’imprenditore Paolo Scala, uno degli indagati, dal notaio. A eseguire il sequestro, finalizzato a riconsegnare le somme alla Lega Nord, sono stati i militari della Guardia di Finanza.
I magistrati milanesi nel pomeriggio hanno ascoltato il senatore Piergiorgio Stiffoni per la vicenda dell’acquisto di diamanti per un valore di circa 200mila euro. Il senatore è testimone, ma sulle ricevute d’acquisto dei preziosi c’è la sua firma. La Procura cerca però di capire se i diamanti siano stati pagati con i soldi della Lega Nord o con i suoi risparmi. Una circostanza che vale anche per l’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro che ha già detto di aver comprato i diamanti con propri soldi. Stiffoni, nei giorni scorsi, aveva dichiarato più volte di voler chiarire la situazione parlando con gli inquirenti.
Intanto è stato fissato per lunedì prossimo l’interrogatorio di Belsito a Palazzo di Giustizia a Milano. A sentirlo sarà il pm Alfredo Robledo, nell’ambito della tranche di inchiesta sull’utilizzo dei fondi della Lega Nord. Belsito già durante la prossima settimana potrebbe essere ascoltato anche dai pm delle altre procure che lo hanno indagato (Napoli e Reggio Calabria). Secondo quanto si è appreso a Genova, non esisterebbe alcun “dossier” su esponenti della Lega a cui Belsito avrebbe contribuito, anche se questi aveva confermato una serie di “accertamenti” su Roberto Maroni in un’intervista a Panorama.