Valutare l’uscita dell’Italia dall’Eurozona non è un’ipotesi così peregrina per molti dei passanti intervistati questa settimana dall’ “Uomo da marciapiede”. Molti infatti vedono nell’Unione Europea un’istituzione ostile ai cittadini, orientata esclusivamente alla stabilità finanziaria. Ma in maggioranza i passanti che hanno accettato di rispondere (mai come in questa puntata, forse senza bussola di fronte alla complessità del tema, in tanti hanno preferito il “no comment”) ritengono che – con tutti i suoi innegabili difetti strutturali – all’Eurozona in questa fase non ci siano alternative ragionevoli: “se si esce si affonda”, è il commento più diffuso. Non pochi vedrebbero bene un referendum per affidare al popolo la decisione finale. Altri vorrebbero poter votare per un governo politico dell’Europa, perché “la moneta unica non basta” e di unità politica effettiva si sente un gran bisogno. L’incubo di “finire come la Grecia” inquieta sempre di più, di fronte all’incalzare della crisi economica, in un’Europa che a molti appare dominata da banche, lobby e poteri finanziari.
Riprese e montaggio di Matteo Fiacchino
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