L'associazione PrimaVeraMonza si presenta alle amministrative di maggio, collegata a un candidato sindaco trentenne. Programma: tagli agli sprechi e wireless. Prossima iniziativa, un "cash mob" per aiutare i commercianti in crisi
Pochissimi, considerando gli standard italiani, eppure guai a parlare con loro solo di giovani. «Non ci rivolgiamo per forza ai nostri coetanei, anche se è naturale che capiamo maggiormente le loro esigenze – spiega il referente di PrimaVeraMonza Matteo Raimondi, studente di giurisprudenza – Guardiamo anche ai 50enni delusi dalla politica tradizionale e offriamo risposte serie e concrete». Basta scorrere il loro programma per notare che fanno sul serio e che tra le loro idee ci sono elementi molto innovativi, che guardano alla multimedialità e al rinnovamento. «Taglio agli sprechi, ma non solo a parole, con informatizzazione della macchina pubblica, introduzione di servizi on line e del wireless gratuito per gli studenti in alcuni punti della città – enuncia Paolo Piffer – Abbiamo guardato anche all’esperienza degli altri paesi europei e parlato con esperti, non a caso l’unico adulto con noi è un professore dell’Università Cattolica e possiamo dire che sarebbe fattibile sfruttare le cascate del fiume Lambro che passa a Monza per produrre energia pulita».
Anche le loro iniziative sono decisamente nuove rispetto alle tradizionali campagne elettorali e non prevedono solo comizi, striscioni e «santini». Per sostenere il commercio cittadino in crisi, per esempio, sabato 21 aprile i ragazzi hanno in programma un cash mob: si ritroveranno tutti in centro e si avvieranno in gruppo verso una saracinesca in difficoltà facendo un acquisto simbolico da 5 euro. Tra le loro iniziative c’è anche una corsa provocatoria al terreno della Cascinazza di proprietà di Paolo Berlusconi, che i ragazzi chiedano venga mantenuto a verde e non reso edificabile. Qualche mese fa avevano invece «occupato» (ma con regolare permesso) le aree di sosta facendole rivivere con eventi ludici e culturali, guardando anche in quel caso alle manifestazioni già esistenti all’estero.
E come mai, viene da chiedersi, hanno scelto di lasciare pub e divertimenti per mettersi anima e corpo nella campagna elettorale? «Perché non ne possiamo più dei vecchi della politica che dicono che bisogna lasciare spazio ai giovani e poi non si fanno mai da parte, speriamo che realtà come la nostra nascano in tutta Italia – hanno spiegato sorridendo – Vogliamo cambiare davvero le cose e sentiamo che c’è bisogno di qualcuno che scardini i vecchi meccanismi della politica con idee buone ed entusiasmo. Se gli altri partiti sono la torta della grande distribuzione e i grillini quella della pasticceria, noi siamo la torta fatta in casa dalla nonna».
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