Anche se le vendite hanno avuto un brusco crollo lo scorso anno, crescendo soltanto del 2,5% - contro il 46% del 2009 e il 35% del 2010 - si attende una nuova impennata. Per questo le aziende straniere - Ford e General Motors in primis - continuano a espandere le proprie attività nel Paese dove il potenziale di crescita è al massimo
Le vendite di auto in Cina hanno avuto un brusco crollo lo scorso anno, crescendo soltanto del 2,5%, contro il 46% del 2009 e il 35% del 2010. La causa principale è stata la frenata dell’economia, ma hanno pesato anche la fine dei sussidi governativi, i limiti alla circolazione imposti da alcune città e l’aumento del costo dei carburanti. Per quest’anno è attesa una ripresa delle vendite tra il 5 e l’8% e i risultati positivi del primo trimestre di alcune aziende straniere, tra cui i record di Volkswagen e i buoni risultati di Audi, Bmw e General Motors, tranquillizzano gli investitori del settore. Molte case automobilistiche hanno infatti aggiunto nuove linee di montaggio durante l’espansione del 2009-2010 e il rischio è un eccesso di produzione rispetto alla domanda.
La Cina dal 2009 è tuttavia il più grande mercato del settore con 18,5 milioni di veicoli venduti lo scorso anno e 30 milioni di vetture in strada, nonché quello con un potenziale di crescita più alto. Se infatti negli Stati Uniti, per esempio, ci sono già 800 auto ogni mille abitanti, nel paese asiatico sono appena 28.
Per questo le aziende straniere continuano a confidare nel mercato ed espandere le attività nel paese. Ford ha annunciato martedì la costruzione di una fabbrica da 760 milioni di dollari a Hangzhou, con il fine di raddoppiare la capacità di produzione in Cina entro il 2015. General Motors, principale marchio in nel paese con 2,5 milioni di veicoli venduti nel 2011, ha comunicato di aspettarsi un incremento dal 7 al 10% quest’anno. In generale, le case automobilistiche che hanno finora guadagnato prevalentemente vendendo nelle grandi città sulla costa orientale, cercano si espandersi nelle aree più interne, meno ricche ma densamente popolate e ritenute la base per la crescita futura.
Tra le strategie di mercato, quella di concepire alcuni modelli esclusivamente per i clienti cinesi. Sarà in vetrina a Pechino la Ferrari 458 Italia ’20th Anniversary special edition’, modello creato per celebrare i vent’anni di presenza dell’azienda di Maranello in Cina. Pensati per soddisfare i gusti asiatici, i soli 20 esemplari realizzati hanno grafiche ispirate alla mitologia cinese, tra cui una striscia che attraversa in senso longitudinale tutta la vettura, cerchi e finiture dorati e carrozzeria verniciata con il particolare ‘rosso Marco Polo’. Fiat porterà in esclusiva al salone la nuova Viaggio, una berlina anch’essa sviluppata per il mercato locale e che sarà prodotta nello stabilimento nella provincia dello Hunan con il partner locale Guangzhou Automobile Group. Sarà presentata lunedì al salone, dove arriverà per l’occasione anche l’amministratore delegato di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne, motivato a far crescere il gruppo anche in Cina dopo il fallimento di precedenti tentativi.
Forti della positiva stabilità del mercato delle auto di lusso, immuni della crisi, Mercedes, Lamborghini e Porsche lanceranno nuovi suv; l’ex spice girl Victoria Beckam arriverà al salone per l’anteprima della Ranger Rover Evoque, per la cui realizzazione, contando sull’esperienza da stilista, ha offerto indicazioni sul design. Volkswagen approfitterà del teatro pechinese per esporre il meglio della produzione e consolidare quello che per il costruttore tedesco è diventato il primo mercato. Parallelamente in Germania la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier cinese Wen Jiabao visiteranno lunedì la sede del gruppo a Wolfsburg e presenzieranno all’annuncio del prolungamento di altri 25 anni della collaborazione Volkswagen-Faw.
Quest’ultima, principale produttore di auto in Cina, controllata dallo Stato, proverà insieme alle concorrenti locali tra cui Saic, Dongfeng, Changan, Chery e Geely, a strappare quote di mercato alle compagnie straniere, di gran lunga ancora preferite dai connazionali sia per design sia per qualità.