Inesperienza, crisi di crescita o problemi strutturali e di organizzazione? Il futuro è ancora tutto da scrivere ma i pirati tedeschi, il partito nerd-libertario che alle prossime elezioni in Germania insegue risultati a due cifre, si è tirato ieri una bella zappata sui piedi. L’ultima di una discreta serie, peraltro.
“L’ascesa del partito è veloce come quella del Nspd (il partito nazista, ndr) fra il 1928 e il 1933”, ha dichiarato Martin Delius, 27 anni, uno dei leader del partito a Berlino, in un’intervista allo Spiegel. Il giovane politico si è subito pentito di questo suo strafalcione – sale sulle ferite nella Germania dove niente è tabù come il nazismo – anche se, coerentemente con la ferrea fiducia hacker nella trasparenza e nella libertà di stampa, non ha voluto ritrattare per rispetto del giornalista e del suo lavoro. Piuttosto, ha successivamente chiesto scusa annunciando di rinunciare a candidarsi alla leadership federale del partito – ma rimanendo per ora in carica nel consiglio regionale. La toppa, però, non è stata sufficiente a coprire l’enorme strappo provocato dalla sua dichiarazione che è suonata piuttosto come una conferma del titolo (in italiano) sparato in prima pagina proprio dal settimanale Der Spiegel: “Avanti dilettanti”.
Come sta succedendo da noi con il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo – che rivendica spesso una sua comunanza di storia e di intenti con i pirati, anche se quest’ultimi hanno strutture e delegati che Grillo rifiuta –, i Pirataten sono la novità politica in Germania. Nati come costola locale dei fratelli svedesi – che hanno due parlamentari a Strasburgo ma non sono ancora riusciti a sfondare nelle elezioni nazionali –, i pirati tedeschi hanno stupito tutti lo scorso settembre portandosi a casa un 8, 9 per cento nelle elezioni regionali di Berlino.
Ma il successo non ha sorriso loro solo nella capitale cool e giovane della Germania unita: lo scorso mese nello stato del Saarland sono usciti dalle urne con un altrettanto incoraggiante 7, 4 per cento. Solo la scorsa settimana, infine, il sondaggio che, almeno sulla carta, fa storia: l’Emnid Institute gli accredita a livello nazionale un 12 per cento, proiettandoli nell’olimpo del terzo partito nazionale dopo la Cdu e la Spd e addirittura prima dei Verdi. La ricetta di questo boom è semplice.
Se gli svedesi si erano presentati con un programma eccessivamente smanettone (si definivano un “single issue party” un partito concentrato solo su file-sharing, copyright e brevetti), i tedeschi hanno fatto loro un afflato libertario ad ampio spettro. La promessa della condivisione libera di file su Internet basta da sola a scaldare cuori – e portafogli – di più e meno giovani. Ma i Pirati tedeschi hanno proposto anche trasporti pubblici per gli studenti, un salario minimo universale e la legalizzazione della marijuana. Un programma stupefacente e seducente se gli altri partiti impongono solo buchi alla cintura. Eppure non sono tutte rose e fiori: proprio la struttura leggera e l’inesperienza rappresentano un’ipoteca su eventuali successi futuri.
Prima della dichiarazione choc di Delius, alcuni giorni fa il segretario regionale di Berlino si era duramente espresso contro l’espulsione per iscritti che mostravano opinioni di estrema destra (anche se il partito si definisce anti-nazi, anti-omofobo e anti-razzista). Anche lui si è poi scusato, ma il nervo rimane scoperto: un ex membro dell’organizzazione di estrema destra Ndp è diventato un dirigente pirata in uno stato occidentale; e la federazione non è riuscita a espellere degli iscritti che in un forum avevano definito la Cdu di Angela Merkel, “più pericolosa dei neo-nazi”.
Passi falsi che, uniti a un’antipatia di molti artisti (favorevoli al copyright), e all’alto grado di testosterone di una formazione a stragrande maggioranza maschile, rischiano di incrinare un successo che appariva già scritto. Può essere la crisi di crescita di una forza politica che vuole essere aperta a tutti. Possono essere limiti strutturali: un partito responsabile sulla lunga distanza deve dimostrarsi preparato – i pirati spesso in economia balbettano – e autorevole nelle sue regole di adesione. Può trattarsi infine di inesperienza. Per la quale l’intelligenza pirata potrebbe trovare presto le sue innovative soluzioni.