Il coinvolgimento del manager nell'inchiesta sulla presunta maxi-tangente da 10 milioni alla Lega dopo la deposizione dell'ex direttore centrale di Finmeccanica Borgogni. Per gli inquirenti è un "atto dovuto", ma stanno cercando gli intermediari degli eventuali passaggi di denaro
Si tratta dell’indagine della quale il Fatto Quotidiano ha già dato conto, in esclusiva, sabato scorso e riguarda una mazzetta di circa dieci milioni di euro destinata al Carroccio nella vendita di 12 elicotteri Agusta Westland al governo indiano. Ieri i pm di Napoli, insieme ai carabinieri del Noe di Roma, hanno perquisito il superconsulente Guido Haschke, accusato nei suoi verbali dall’ex direttore centrale Lorenzo Borgogni di avere creato la provvista da 10 milioni per i partiti, Lega Nord in particolare. La Lega oggi ha smentito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda.
L’iscrizione di Orsi, sottolineano gli inquirenti, è un fatto dovuto in seguito alle dichiarazioni rese ai pm dall’ex dirigente delle relazioni esterne della holding Lorenzo Borgogni. Agusta Westland, produttore degli elicotteri, secondo Borgogni, avrebbe versato tangenti a un intermediario, indicato come persona vicina a Orsi. Gli inquirenti sono in possesso di un nome – Christian Mitchell – ma potrebbe trattarsi anche di un nominativo falso per nascondere la vera identità. Al momento, comunque, l’uomo non sarebbe stato ancora identificato. Haschke, invece, per la sua intermediazione, avrebbe ricevuto una somma di 51 milioni di dollari, parte della quale – probabilmente 10 milioni, secondo l’ipotesi accusatoria – sarebbero andati alla Lega.
Orsi, buon amico dell’ex ministro Roberto Maroni, dopo aver guidato a lungo la varesina Agusta-Westland, è amministratore delegato di Finmeccanica dal maggio scorso e presidente dal dicembre scorso, dopo le dimissioni di Pierfrancesco Guarguaglini.