“Non è la società per cui abbiamo combattuto”. È un commento amaro, quello del partigiano Aldo Giassi, in corteo a Milano per celebrare il 25 aprile. “Non mi riconosco in questa Italia”, spiega, “dove i giovani non hanno futuro e i lavoratori si tolgono la vita”. Nella Milano medaglia d’oro alla resistenza, a poco sono serviti gli appelli ai commercianti del sindaco Giuliano Pisapia, e la festa della liberazione sfila tra i negozi aperti e i tanti che non rinunciano allo shopping. “Non mi dispiace, pagano bene”, confessa uno studente-lavoratore. E per la titolare di un bar l’apertura del 25 è addirittura “un’occasione da non perdere, vista la crisi”. La pensa diversamente il segretario della Cgil Susanna Camusso, che intervenendo dal palco di piazza Duomo si è detta vicina a chi difende il posto lavorando nei giorni di festa, “ma l’apertura rimane comunque una scelta sbagliata e inutile” di Franz Baraggino
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