Quando Pierluigi Battista, sul Corriere della Sera, parla di “sguaiataggine del grillismo”, è evidente che non si è mai mosso dal suo ufficio. Non sa di cosa parla, quando descrive il Movimento 5 Stelle. Perché se è vero che Beppe Grillo gioca a fare il padre padrone e, allo stesso tempo, il demagogo, l’incarnazione vivente di colui che vorrebbe prendere a picconate il partitismo, diverso è il ruolo che giocano i cosiddetti “grillini”, quelli che sono stati eletti con il Movimento 5 Stelle. E che la politica la fanno tutti i giorni sui banchi dei consigli regionali e comunali.
Per capire cos’è il Movimento 5 Stelle farebbero bene a farsi un giro nelle realtà dove esistono, e dove la politica si mastica giorno dopo giorno. I cosiddetti grillini sono una spina nel fianco ai partiti, giocano il ruolo che spesso dovrebbe essere demandato ai giornalisti: fanno i cani da guardia al potere, e allo stesso tempo, riescono a mettere sul tavolo proposte concrete di governo.
A Bologna, in consiglio regionale, ci sono due signori, ragazzi, sarebbe meglio definirli, come Giovanni Favia e Andrea Defranceschi, che fanno politica. Eccome se la fanno. Avete presente l’irruenza di Grillo, la sguaiataggine di cui parla Battista? Bene: loro – ma come altre decine di esponenti del movimento – sono esattamente il contrario. Prudenti, riflessivi, preparati. Se oggi sappiamo che dove si sta costruendo la Variante di Valico, il raddoppio della Bologna-Firenze, la grande opera berlusconiana che avrebbe dovuto rilanciare il governo se non ci fossero state Ruby e Angela Merkel, c’è un paese che frana lo si deve anche a Defranceschi. Ha vissuto con quella gente della val di Sambro per mesi, accanto alle loro poche case, e si è sbattuto avanti e indietro perché Autostrade – ancora senza riuscirci – cambiasse i piani. Quel tratto di autostrada è costruito su una frana, la frana si muove e rischia di portarsi via paesi e case, oltre a mettere a rischio i viadotti dell’A1 che si spostano. Questa non è politica?
Non è politica andare in consiglio regionale e proporre l’abbattimento dei costi? Non è politica chiedere alla Regione un impegno perché la Maserati non venga smantellata? Ci spieghi, altrimenti, cosa si intenda per “fare politica”. Se è quella che si alternano a fare il Pd e il Pdl, no grazie.
Il governo è stato in piedi per anni grazie al sistema dell’antipolitica vera, quella incarnata da Bossi. Come mai i Battista hanno taciuto? Pontida è il luogo dove la politica è andata a morire, non è morta altrove, è morta lì, tra quelle genti mascherati da vichinghi e nelle stanze al piano interrato di Arcore.
Se poi Beppe Grillo alza i toni è un altro discorso. La mia non è una difesa di Grillo, che personalmente – per quanto possa interessare il lettore – non mi è per niente simpatico. Anzi. Non mi è simpatico il comico, lo showman, tantomeno il politico. Non mi piacciono i modi da despota che talvolta usa, il marchio del Movimento che si tiene ben stretto, le sue idee sull’euro. Ma a prescindere dalla sua persona, attorno a lui si è creato un Movimento, appunto, fatto di gente perbene e che sogna una politica perbene, trasparente, senza ruberie. E che difficilmente si dissolverà nel niente.