Al numero provvisorio 051.4172311 (in attesa dell'attivazione, quello definitivo verrà comunicato entro la fine del mese) corrisponde un team composto da uno psicologo, un avvocato e un commercialista, che in base a giorni stabiliti, prenderanno appuntamento con i piccoli e medi proprietari di impresa
Firenze, l’imprenditore ha 65 anni e si impicca al capannone della sua ditta. Bologna, si dà fuoco davanti all’Agenzia delle Entrate: è un artigiano edile di 58 anni. Morirà 9 giorni dopo nel Centro ustionati di Parma. Catania, 58 anni, imprenditore si spara. Stesso cosa, stesso giorno nella capitale. Ma stavolta con un fucile. L’ultimo è un artigiano sardo di Oristano che l’altro ieri ha lasciato un biglietto: “scusate, ma forse non è colpa mia”. E se ne va anche lui.
Non passa giorno in cui da una qualche parte di Italia, non arrivi la notizia del tentato suicidio di un imprenditore, un commerciante, un artigiano: uno ogni quattro, va in porto (stando ai tristi dati del Cgia, l’associazione artigiani e piccoli imprenditori di Mestre).
È per questo che a Bologna, Confartigianato dà il via a un numero verde, che a partire da fine mese, accoglierà le telefonate di imprenditori e artigiani a rischio suicidio
Una linea telefonica che offrirà assistenza non solo psicologica ma soprattutto commerciale e legale agli imprenditori che vivono serie difficoltà. Utile specificare, ci dicono da Confartigianato, che non si tratta di un telefono amico, ma un centro d’ascolto vero e proprio, perché “non possiamo permetterci di trattare certe tematiche via telefono. Abbiamo bisogno che si capisca bene che i problemi non verranno esposti via telefono, ma un colloquio de visu”, spiegano dalla segreteria del presidente di Confartigianato Bologna, Gianluca Muratori.
Le consulenze avverranno in colloqui appositamente organizzati in base alle problematiche, queste si, segnalate telefonicamente. Nel caso più grave di breakdown psico-emotivo, all’imprenditore non verranno chieste nemmeno le generalità via telefono, per tutelarne la privacy e in comprensibile relazione allo stato d’animo di chi alza la cornetta per dire: “non ce la faccio pi, aiutatemi”.
Al numero provvisorio 051.4172311 (in attesa dell’attivazione, quello definitivo verrà comunicato entro la fine del mese) corrisponde un team composto da uno psicologo, un avvocato e un commercialista, che in base a giorni stabiliti, prenderanno appuntamento con i piccoli e medi proprietari di impresa.
Tre o quattro, gli specialisti a disposizione per ciascuna delle tre categorie. Poi, spiega Confartigianato, decisivo sarà il primo mese di attività, per capire che tipo di terreno si andrà a scoperchiare.
Consulenze professionali e naturalmente gratuite, grazie a una cifra messa a disposizione da un gruppo di privati (imprenditori legati alla federazione che hanno sentito l’esigenza di istituire questo servizio di sostegno ai colleghi), che hanno il compito di risollevare l’azienda e i loro bilanci, oltre che il morale a pezzi di chi si vede anni di lavoro sfumare in tasse, o è costretto a saltare un pagamento dopo l’altro e magari a ricorrere ai finanziamenti degli unici che hanno disponibilità illimitata di capitali liquidi: la criminalità organizzata. E magari, proprio a causa dell’ente pubblico di turno che non paga la commessa richiesta – ritardi che nel caso delle Asl possono arrivare anche a 900 giorni.
Oltre alle difficoltà di operai in cassa integrazione e ai disoccupati, non meno trascurabili sono le condizioni di chi il lavoro, a sua volta, non riece più a garantirlo o retribuirlo. I “suicidi economici”, così classificati dell’Istat e ora cronaca quotidiana, nel 2010 sono stati 187. Ovvero: meno di uno ogni due giorni. Per ora, dall’inizio del 2012 le persone titolari d’impresa che non hanno retto al peso della tassazione e della crisi nel nostro paese rimangono sotto i trenta, stando ai dati del Cgia veneto. Un numero in costante e gelido aumento, che non solleva dal fatto di essere ben lontani dai 1725 della Grecia, stando al confronto che il premier Mario Monti ha sentito il dovere di apporre nella recente conferenza stampa a Palazzo Chigi, aggiungendo che è necessario “investire nel capitale umano e nella qualità delle relazioni tra le persone”.
In un quadro dalle tinte livide, è proprio questo il messaggio dell’associazione degli artigiani del capoluogo rosso, positivo e soprattutto pratico: “per quanto gravi, con un po’ di aiuto i problemi si possono risolvere”, ha dichiarato il presidente Muratori.