Secondo il leader dell'Italia dei Valori le parole del capo dello Stato "sono contro di lui, contro le persone disperate e che protestano". Ma se il partito dell'ex magistrato "vuole costruire un'alternativa", il comico "mira a sfasciare tutto"
A modo suo, Antonio Di Pietro difende l’uomo qualunque. Dice: “Giannini non so chi sia, ma io difendo l’uomo qualunque, cioè il cittadino normale. Le parole di Napolitano sono contro di lui, contro le persone disperate e che protestano. Ci manca davvero poco perché la rivolta sociale diventi violenta. Il capo dello Stato ha indicato il dito, come al solito. Non la luna”.
Qual è la luna, onorevole Di Pietro?
Lo spettacolo squallido dei partiti di oggi. L’anti-politica è l’effetto non la causa di questa situazione. Il problema non sono il dipietrismo o il grillismo campioni dell’anti-politica, il problema è questa politica squallida, che sta a guardare ed è incapace di prendere decisioni. E si arrabbia se a decidere è la magistratura.
Come nel Novantadue di Tangentopoli.
Esatto, ma c’è una differenza. Allora tra una monetina e l’altra, la gente sperò nel cambiamento. Adesso c’è solo disperazione contro questa classe politica che è al capolinea e andrebbe cacciata a calci nel sedere. La parole di Napolitano sono un attacco a questa gente. Avrebbe dovuto parlare prima, non fare come Ponzio Pilato.
In che senso?
Perché Napolitano non ha parlato nel periodo in cui ha governato il centro-destra? Berlusconi ha piegato le istituzioni ai suoi interessi, con le leggi ad personam. Questa è la vera anti-politica, non io o Grillo.
Ma lei teme Grillo?
Da me non sentirete mai una parola contro di lui. Il male è il politico che ruba non un comico che fa politica. Tra me e Grillo c’è una sola differenza.
Quale?
Io critico ma voglio costruire un’alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario. Lui invece mira a sfasciare tutto e basta. (Grillo poi ha replicato a Di Pietro, ndr)
In ogni caso, dice Napolitano, il populismo e la demagogia di turno non lasceranno traccia. Un concetto simile a quello espresso da D’Alema qualche giorno fa.
Io non penso alla fine che faremo, non mi interessa. Penso che l’attacco di Napolitano alimenti il disegno di far disertare le urne e avere solo un voto costretto, ricattato, imposto per far eleggere questi politici. L’obiettivo è di fare tutta l’erba un fascio, ma non siamo tutti uguali. Noi facciamo politica e siamo gli unici a non prendere pomodorate nelle piazze.
Ma per il capo dello Stato c’è un filo tra i partiti e la Resistenza.
Dove sono questi partiti? I padri costituenti si saranno ribaltati nella tomba con le leggi ad personam e il Porcellum. I partiti di oggi sono traditori della Resistenza, non sono più figli di quella fase eroica. Il pericolo sono loro, non il qualunquismo o la demagogia.
Cioè l’anti-politica, secondo il Quirinale.
Chiedo al capo dello Stato: forse è anti-politica proporre l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, i referendum per l’acqua pubblica e contro il Porcellum e il nucleare? Perché Napolitano non prende in considerazione le nostre proposte di non candidare i condannati in primo grado, di non dare poltrone ai politici sotto processo, di reintrodurre il falso in bilancio? L’Italia dei Valori agisce secondo le regole della democrazia e fa l’opposizione.
Berlusconi non governa più.
Io sono felice che Monti abbia preso il suo posto. Ma oggi a pagare sono gli esodati e non gli evasori fiscali e le banche. Questo è il governo di don Rodrigo, che sta instaurando un nuovo feudalesimo.
Forse però si vota prima, nell’autunno prossimo.
Purtroppo e ripeto tre volte purtroppo, si voterà nel 2013 e al posto del Porcellum ci sarà una legge elettorale che consentirà ai partiti di tenersi le mani libere prima delle elezioni. Questo è il tavolo che ci stanno apparecchiando. Una nuova forma di prostituzione politica, eppure Napolitano se la prende con l’anti-politica.
Grillo a parte, il capo dello Stato sarà preoccupato anche dal voto di protesta alle presidenziali francesi.
Io avrei votato il socialista Hollande e non la La Pen. A me interessa rilanciare la foto di Vasto con Bersani e Vendola e costruire un’alternativa. Questa è anti-politica?