Sul debutto del convoglio della Ntv della coppia Montezemolo-Della Valle, le critiche di Puntarella Rossa per il rapporto quantità-prezzo dell'offerta gastronomica, del Codacons per le discriminazioni tra passeggeri di terza e prima classe e della Protezione Animali per l'impossibilità di portare a bordo animali di peso superiore ai 10 chilogrammi
Primo viaggio e prime polemiche per Italo, il nuovo treno della società Ntv appartenente alla ‘coppia’ Montezemolo-Della Valle. Nell’occhio della critica sono finiti il collegamento wi-fi, la ferrea suddivisione in ambienti (ovvero le vecchie classi) e l’offerta gastronomica del convoglio ipertecnologico. Su quest’ultima questione si è concentrata l’analisi ‘sul campo’ di Puntarella Rossa, il sito che assaggia e ‘giudica’ le pietanze dei ristoranti di tutta Italia. Il problema, a sentire i recensori, non è la qualità dei prodotti serviti (sulla bontà del marchio Eataly nessun rilievo), bensì il rapporto prezzo-quantità. Gli inviati di Puntarella Rossa, infatti, hanno assaggiato il menù Ortolano. Contenuto? “Un vasetto di Involtini Bicolore: rotolini di carote o zucchine con un ripieno fatto di riso, grana padano, basilico, mandorle, noci, prezzemolo, olio, limone e aceto; un barattolino da 50 grammi di crema di parmigiano reggiano da spalmare, neppure tanto agilmente, su tipici crackers sardi, i Bistoccu. Due biscottini secchi, una bottiglietta d’acqua e un caffè espresso Illy, servito dopo”. Il tutto ben servito, con un occhio alla linea (appena 380 calorie complessive) e due al portafogli. Il menù Ortolano, infatti, costa la bellezza di 20 euro. Va molto peggio, però, a chi viaggia nell’ambiente smart (quello più economico): nessuna possibilità di scegliere tra i menù e solo due distributori automatici con snack, merendine e bibite. La conclusione a cui arriva Puntarella Rossa (che si riserva di assaggiare anche le altre offerte gastronomiche) è emblematica: “Se viaggiate con Italo, portatevi un bel panino da casa”.
Il sito, invece, non dice nulla sulla qualità del servizio wi-fi, su cui si concentrano al contrario le critiche del Codacons, che oltre a denunciare il mancato funzionamento della connessione internet libera, ha sottolineato con parole dure l’impossibilità per i passeggeri di accedere dalle carrozze ‘Smart’ a quelle di livello superiore. E’ quanto hanno notato gli ispettori dell’associazione dei consumatori, che sono saliti a bordo del primo viaggio di Italo proprio per verificarne la bontà dei servizi pubblicizzati. “Purtroppo, abbiamo dovuto constatare il primo disservizio di Italo: il collegamento wi-fi non era funzionante, circostanza che ha suscitato le proteste di molti passeggeri, impossibilitati a collegarsi a internet” ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. A parere del Codacons, tuttavia, il vero problema è un altro: “Dalla classe Smart abbiamo provato a visitare gli altri ambienti del treno al fine di testare il comfort e i servizi offerti dai livelli più costosi, ma un addetto ci ha sbarrato la strada – ha raccontato Rienzi – spiegandoci che chi viaggia in classe economica non può accedere alle carrozze riservate ai possessori di biglietti Prima e Club, e che avremmo potuto osservarle dall’esterno attraverso i finestrini”. Per l’associazione dei consumatori si è in presenza di “di una discriminazione assurda e ingiusta, che potrebbe avere addirittura ripercussioni sul fronte della sicurezza. In caso di incendio su una carrozza Smart – si è chiesto Rienzi – come faranno i passeggeri a mettersi in salvo se non possono accedere alle altre aree del treno?”.
Interrogativo a cui è seguita l’immediata risposta della Ntv, che ha smentito “nel modo più assoluto che ai viaggiatori sia stata impedita la possibilità di muoversi fra gli ambienti del treno”. Nella nota della società ferroviaria, inoltre, si legge che “in considerazione del grande entusiasmo dei viaggiatori e del fatto che fosse il primo viaggio di Italo, il personale di bordo ha accompagnato numerosissime persone a visitare il treno, sebbene le regole di una buona condotta, del rispetto per gli altri passeggeri e della doverosa tutela della privacy, suggeriscano che ogni passeggero viaggi nell’ambiente assegnato”. Per quanto riguarda il wi-fi, invece, Ntv ha rilevato come ci sia stato un “malfunzionamento nella sola tratta tra Roma e Bologna, peraltro prontamente risolto dai tecnici specializzati a bordo, che in questi giorni accompagnano i treni proprio per verificare il regolare funzionamento delle tecnologie e supportare il personale”.
Secondo Ntv, quindi, solo problemi di noviziato, che però nulla hanno a che vedere con quanto denunciato dall’Ente Nazionale Proporzione Animali. “La compagnia Nuovo Trasporto Viaggiatori, invece di porsi come reale alternativa a Trenitalia, ha scelto di seguirne, in questo campo, il cattivo esempio chiudendo le porte dell’alta velocità agli animali di taglia media e grande” ha sottolineato l’enpa, che poi si è rivolta direttamente ai vertici della società.
“Chiediamo a Montezemolo di eliminare questa assurda discriminazione” hanno fatto sapere dall’Enpa, che ha fatto notare come le condizioni generali di trasporto messe a punto da Ntv “prevedono infatti che su Italo possono essere ammessi esclusivamente i pet di peso inferiore ai 10 chilogrammi; un limite, questo, che non ha alcuna valida ragione di esistere e che deriva da anacronistici pregiudizi“. In tal senso, la critica degli animalisti si allarga anche a Trenitalia e punta il dito su un paragone impietoso: “Moretti e Montezemolo dovrebbero spiegare agli italiani, soprattutto a quanti si vedono negato il diritto di spostasi sul nostro territorio – hanno scritto dall’Enpa – come è possibile che le ferrovie francesi, tedesche e inglesi, riescono ad offrire ai loro viaggiatori un servizio d’eccellenza senza prevedere alcun limite al trasporto di animali domestici sui treni ad alta velocità”. Non solo. Gli animalisti, infatti, accusano anche di scarsa lungimiranza imprenditoriale la Ntv: “Quasi un italiano su due, lo riferisce l’Eurispes, possiede un animale domestico – hanno scritto dall’Enpa – : la scelta di estrometterli dall’alta velocità denota pertanto una scarsa lungimiranza imprenditoriale poiché priva Trenitalia e Ntv di un bacino d’utenza molto ampio e redditizio“.