A Kano l'attentato più grave: in un teatro dove si stava celebrando una messa è avvenuta un'esplosione, poi si sono sentiti anche colpi d'arma da fuoco. Ci sono anche molti feriti. Anche a Nairobi l'attacco è partito durante una funzione religiosa. Mancano ancora rivendicazioni, ma entrambi i Paesi sono minacciati da tempo da gruppi fondamentalisti
Sono almeno 20 i morti in seguito a un’esplosione nella zona universitaria di Kano, nel nord della Nigeria, avvenuta mentre si celebrava una messa di rito cristiano all’interno di un teatro. Prima è stata udita una forte esplosione davanti all’ingresso del teatro, poi testimoni hanno raccontato di aver udito colpi d’arma da fuoco, il che lascia pensare che dopo l’esplosione sia intervenuto un commando armato. Kano è stata teatro negli ultimi mesi di sanguinosi attentati targati Boko Haram, gruppo fondamentalista islamico che punta a imporre la Sharia nel paese e i gruppi cristiani presenti sono spesso bersaglio delle milizie fondamentaliste.
Episodio simile in Kenya. Una granata lanciata appena prima della celebrazione di una messa a Nairobi ha ucciso il sacerdote e ha ferito 10 fedeli. Il primo bilancio è stato diffuso dalla polizia locale. Si tratta della chiesa internazionali dei Miracoli situata nel distretto di Ngara. I feriti meno gravi, sei persone, sono stati trasportati nell’ospedale Guru Nanak mentre gli altri nell’ospedale Nazionale Kenyatta. Secondo alcuni testimoni la bomba potrebbe essere stata sistemata sotto un altare da uno degli assistenti alla funzione religiosa, probabilmente quindi un complice degli attentatori. L’attacco non e’ stato rivendicato.
A marzo una persona rimase uccisa in un simile attacco a Mombasa e successivamente nove persone sono morte in un attacco alla stazione degli autobus di Nairobi. La settimana scorsa l’ambasciata americana aveva avvertito i propri concittadini in Kenya del pericolo attentati. E’ quindi l’ultimo di una lunga serie di piccolo attacchi registrati nel paese africano da quando Nairobi ha inviato le sue truppe nella confinante Somalia lo scorso ottobre, in reazione ad incursioni da parte di militanti somali in territorio keniota. Il timore dell’intelligence Usa è che ci si trovi nella fase finale di preparazione un attacco in grande stile, tipo quelli controle ambasciate Usa in Kenya e Tanzania nel 1998.