Si chiamano Tradeco e Ramm: la prima, che per la Procura di Bari ha presunti legami con la malavita organizzata, si occuperà della raccolta differenziata; l'altra, con l'amministratore arrestato nel passato per traffico di rifiuti pericolosi, estorsione e truffa, della manutenzione della discarica di Poianica. Il Movimento 5 Stelle: "Come è possibile che con un simile curriculum siano riuscite ad aggiudicarsi la gestione di un settore delicato come quello dei rifiuti?"
La Tradeco è una società a responsabilità limitata di Altamura, in provincia di Bari, impegnata da oltre vent’anni nella raccolta, nel trasporto e nello smaltimento dei rifiuti. Oltre a controllare una discarica nella loro città d’origine, ha in mano la nettezza urbana in diversi altri comuni pugliesi e a Imperia. Il suo approdo in Emilia risale al 6 marzo 2012, quando si aggiudica un appalto triennale da quasi 265 mila euro, per la gestione della raccolta differenziata in venti comuni della provincia di Reggio Emilia, tra i quali Albinea, Gattatico, Correggio, Canossa, Campegine e Viano. In queste città la Tradeco si occuperà del servizio di recupero dei contenitori di vetro, di alluminio e di latta, raccogliendoli in campane stradali e cassoni di diverse dimensioni, distribuiti in zone strategiche della città. Quindi nei pressi di negozi, centri commerciali e industriali.
Poco prima di vincere l’appalto, però, l’azienda pugliese è rimasta coinvolta in un’indagine avviata dalla procura di Bari e dalla Direzione distrettuale antimafia. Sotto la lente degli inquirenti ci sono i presunti rapporti che legherebbero la Tradeco, guidata da Carlo Dante Columella, con la malavita organizzata. Una vicenda che non è sfuggita agli esponenti del Movimento 5 stelle emiliano, che ora puntano il dito contro Iren e definiscono quello di Reggio Emilia “un appalto che scotta”.
Ma nel mirino degli esponenti a 5 stelle c’è soprattutto il secondo affare, quello che riguarda la manutenzione della discarica di Poiatica, in provincia di Reggio Emilia. Un appalto triennale, che vale più di un milione e mezzo di euro, andato alla società veneta Ramm, grazie a un ribasso d’asta del 35 %. La Ramm dovrà controllare e gestire tutti i servizi e le forniture necessarie per l’interramento sanitario dei rifiuti, e le opere di manutenzione della discarica. “Un’attività molto complessa e delicata, forse il passaggio più problematico del ciclo dei rifiuti”, ha commentato il consigliere 5 stelle, Matteo Olivieri.
Il Movimento 5 Stelle getta pesanti ombre sull’azienda, andando a ricordare come l’amministratore, Sandro Rossato, sia finito più volte in carcere. “La Ramm è totalmente di proprietà della Rossato Fortunato srl, ossia controllata da Rossato e famiglia – scrivono gli esponenti a 5 stelle in una nota – E sei anni fa, nel 2006, Sandro Rossato ha ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip di Reggio Calabria. Con accuse pesantissime: estorsione, corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni di enti pubblici appaltanti e di imprese private”. Il consigliere di Reggio Emilia Olivieri ricorda poi che, nel 2005, Sandro Rossato era già finito dietro le sbarre con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Secondo la magistratura avrebbe utilizzato le vecchie traversine di legno, dimesse dalle Ferrovie, come tritura da vendere ai mobilifici per essere riutilizzare nella fabbricazione di pannelli truciolari.
“Ora vogliamo sapere – insiste Olivieri – come sono stati fatti i controlli nell’assegnazione dell’appalto da parte di Iren”. Nei prossimi giorni il consigliere chiederà, in un’interrogazione comunale, la lista dei documenti che le ditte hanno presentato per partecipare alla gara, con l’obiettivo di capire meglio i criteri utilizzati per l’affidamento dei lavori.