Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha dato incarico alla Digos di acquisire le pagine Facebook e i link postati dal capogruppo Pdl a Crevalcore, Agnese Valente, che alla vigilia della Festa della Liberazione aveva cliccato “Mi piace”, sulla pagina Facebook di un conoscente, alla foto di un bimbo di pochi anni nudo, intento a fare pipì, accompagnato dalla didascalia: “Io piscio sopra al 25 aprile, ai partigiani e a tutti coloro che tradirono”.
Il fascicolo aperto dalla Procura è per il momento conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati. Nel frattempo è stata anche chiesta dal magistrato ai carabinieri di Crevalcore una relazione su quanto accaduto nel paese del Bolognese, dove sono comparsi manifesti con fori cerchiati e la scritta Sul 25 Aprile qualcuno im-broglia, con un gioco di parole che fa riferimento al nome del sindaco, Claudio Broglia. Quattro ragazzi avevano anche affisso un lenzuolo alla porta del Palazzo Comunale con la stessa scritta. A quanto si apprende si tratta di giovani che non hanno precedenti penali né segnalazioni di polizia e non sarebbero legati a gruppi organizzati. Inoltre, a differenza di quanto appreso in un primo momento, quelli sui manifesti non sono fori di proiettile, ma cerchi disegnati.
Per l’onorevole del Pdl Fabio Garagnani “le reazioni della sinistra ed anche del procuratore della Repubblica per quanto successo a Crevalcore” sono “eccessive”. Garagnani ricorda di aver “già espresso sul mio sito ad Agnese Valente il mio dissenso per la sua adesione a quella immagine”. Immagine pubblicata su Facebook, offensiva del 25 aprile, a cui la capogruppo Pdl del paese del Bolognese aveva dato un “mi piace”. Ma il deputato, che presentò una proposta di legge per una commissione d’indagine sulla violenza politica nel dopoguerra in Emilia Romagna, ha aggiunto di ritenere “la liberazione un evento problematico e falsamente democratico”.
“Se qualcuno mi vuole inquisire faccia pure” ha aggiunto. Per Garagnani “la liberazione che nelle nostre realtà significò spesso violenza gratuita non solo verso ex fascisti ma anche verso cattolici, liberali e sacerdoti”. “La sinistra e i vari Errani, De Maria non hanno titolo per parlare in quanto eredi di quel Pci che sostenne sempre l’Urss ed i crimini del comunismo!”. “Il nazismo fu una bestialità (…) – ha aggiunto – e sbagliarono quei fascisti che si allearono con i tedeschi, ma il comunismo fu altrettanto bestiale e disumano!” ha concluso invitando il procuratore aggiunto Giovannini (che ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda, ndr) ad occuparsi “di cose più serie”.