Un incontro storico, una visita che segna il nuovo corso della politica in Birmania e che potrebbe avere effetti positivi in tutta la politica asiatica. Stamattina, infatti, il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-Moon ha incontrato per la prima volta la leader d’opposizione birmana Aung San Suu Kyi a Rangoon. Ban è stato ricevuto nella residenza privata di Suu Kyi, divenuta deputata dopo le elezioni suppletive del 1 aprile scorso. Ban ha salutato come una “prova di flessibilità in nome della causa superiore del popolo” la decisione di Aung San Suu Kyi di giurare in Parlamento con gli altri neo-deputati della Lega nazionale per la democrazia, sbloccando così una contesa che rischiava di minare il clima di distensione creato dalle riforme dell’ultimo anno del Paese.
Al termine della visita di Rangoon con San Suu Kyi nella casa che per lunghi anni è stata la prigione della Lady birmana, il segretario generale dell’Onu ha detto di “ammirare e rispettare veramente la decisione che ha preso Suu Kyi”. “Sono certo – ha aggiunto rivolgendosi ai cronisti in una conferenza stampa – che giocherà un ruolo costruttivo ed attivo come parlamentare”. Rispetto al ruolo che dell’Occidente nello scenario birmano, Ban ha insistito sul fatto la revoca delle sanzioni politiche ed economiche “non è sufficiente”. “La comunità internazionale deve fare di più, deve andare oltre”, ha ribadito il segretario generale delle nazioni Unite.