Non poteva che essere Modena, città che fu dei motori, la sede per l’anteprima mondiale della mostra dedicata al pilota Gilles Villeneuve, a trent’anni dalla sua scomparsa. Si parla dell’appuntamento più atteso della tredicesima edizione di “Modena terra di motori”, che dall’8 maggio al 10 giugno sarà ospitata dal Foro Boario di Modena, dove sarà possibile ammirare esposizioni che ricordano il grande pilota canadese. A ricordare il mito Ferrari saranno, tra gli altri, 22 caschi dei piloti di Formula 1 che correvano a quel tempo, numerosi volanti usati da Gilles che ripercorrono tutta la sua carriera, le sue tute – persino l’ultima del 1982 – foto, filmati e cimeli d’epoca.
Villeneuve nasce il 18 gennaio 1950 a Saint-Jean-sur-Richelieu; fin dai primi anni di vita l’impronta di temerarietà lo contraddistinse: a nove anni già guidava il furgone di famiglia, lasciando poco margine di interpretazione rispetto a quello che di lì a poco sarebbe diventato. Nel 1976 vinse sia il campionato di Formula Atlantic canadese sia quello statunitense. Un anno più tardi la McLaren fece esordire Villeneuve in Formula 1 al Gran Premio di Gran Bretagna 1977, ma già dal GP successivo fu la Scuderia Ferrari, campione in carica dei costruttori, ad ingaggiarlo per le ultime due gare stagionali. Con la Ferrari corse 67 Gran Premi di Formula 1.
Da 30 anni un mito inossidabile della Formula 1, una carriera breve ma intensa, un pilota dalla guida tutta rischio e irruenza. Quelle stesse caratteristiche che possedeva anche durante la vita “quotidiana”, quando a bordo della propria Ferrari sfrecciava lungo le vie cittadine, come se si trovasse sulla pista (nell’aprile dell’82, due settimane prima della sua morte, un vigile imolese lo multò per eccesso di velocità, costringendolo a saldare una sanzione pecuniaria di 12mila lire).
In 5 anni di GP in Formula 1, dal 1977 al 1982, Gilles Villeneuve è entrato nel cuore degli appassionati: subito venne soprannominato “l’Aviatore” per il suo stile di guida aggressivo che lo coinvolse spesso in spettacolari incidenti, fino a quello che gli fu fatale: morì in uno schianto a 225 Km orari durante le qualifiche per il Gran Premio del Belgio 1982. Da allora, Gilles Villeneuve è entrato nella storia e, pur non avendo mai vinto un titolo mondiale, la sua breve, ma intensa carriera ha fatto di lui un mito della Formula 1. Sono le parole dello stesso Drake, Enzo Ferrari, padre della Casa del Cavallino Rampante, a confermarlo: “Quando lo vidi – raccontava il Drake – Villeneuve mi ricordò immediatamente Nuvolari”.
La manifestazione, tutta modenese, che ne celebra il ricordo, si intitola “Gilles Villeneuve e il suo tempo”. Si tratta di un’esposizione monografica senza precedenti: il percorso di mostra si snoda attraverso importanti cimeli d’epoca provenienti dalla collezione privata di Donelli vini e Jonathan Giacobazzi, storico sponsor Ferrari; come l’ultima tuta, quella del 1982, le cui patches venivano cucite dalla moglie di Antonio Giacobazzi, spesso lavandogliele anche, mentre a casa gliele lavava Paolino Scaramelli, suo storico capo meccanico e amico.
Verrà esposta anche la Ferrari 312T4 del 1979 con cui Gilles corse epiche gare: dallo storico duello di Digione con Renè Arnoux , al rientro ai box su tre ruote a Zandvoort, fino alla vittoria nel GP degli USA-EST a Watkins Glen. Grazie al Museo Ferrari di Maranello ci sarà anche la Ferrari 126 C1 del 1981, vincitrice nei GP di Monte Carlo e Jarama. Durante la mostra sono poi in programma presso il Foro Boario incontri, talk show, eventi e interviste con grandi personaggi che hanno avuto un ruolo nella storia di Villeneuve: dall’ingegner Forghieri ai suoi vecchi meccanici, da importanti ospiti stranieri ad amici e collaboratori.
La mostra sarà aperta al pubblico dall’8 maggio (anniversario della scomparsa) al 10 giugno presso la sede espositiva del Foro Boario di Modena (via Bono da Nonantola, 2): da martedì a giovedì 15.30-19.30, da venerdì a domenica 9.30-13.30 e 15.30-19.30. La mostra rimane chiusa il lunedì.