Il norvegese Alexander Dale Oen, 27 anni, aveva vinto l'oro ai mondiali di Shangai (che dedicò alle vittime di Utoya) e l'argento alle Olimpiadi di Pechino ed era il favorito ai Giochi di Londra. E' stato trovato riverso in bagno da un compagno di stanza. L'atleta poco prima aveva parlato con la famiglia in Norvegia attraverso Skype
Un’altra tragedia sconvolge il mondo dello sport professionistico. Il campione mondiale dei 100 metri rana di nuoto, il norvegese Alexander Dale Oen, è morto in seguito a un arresto cardiaco: avrebbe compiuto 27 anni a fine maggio. Ad annunciarlo è stata la federazione nuoto del suo Paese. Il giovane atleta si trovava a Flagstaff, in Arizona, per una serie di allenamenti in quota, dove stava recuperando da un infortunio alla spalla. E’ stato trovato riverso nel pavimento del bagno ieri sera poco prima delle 5 italiane di stamani dal compagno di stanza che aveva bussato senza ricevere risposta. Sono scattati i soccorsi del medico della nazionale, l’ambulanza è arrivata dopo 6 minuti, ma Oen è stato dichiarato morto poco dopo in ospedale. Nella mattinata di ieri aveva anche giocato a golf e sembrava non avere alcun problema. Poco prima del malore aveva parlato con la famiglia in Norvegia via skype. “Siamo tutti sotto shock” ha dichiarato il tecnico Petter Loevberg. “Il nostro pensiero va alla sua famiglia che ha perso Alexander troppo presto”.
Dale Oen si era laureato campione del mondo lo scorso anno a Shanghai sui 100 rana, davanti per altro all’italiano Fabio Scozzoli. “Non posso credere a questa notizia – ha scritto su facebook l’azzurro – Siamo troppo giovani per morire. Lascerà un vuoto incolmabile nella storia della rana mondiale”. Il norvegese, in Cina, aveva dedicato la medaglia d’oro alle vittime delle stragi avvenute nel suo Paese natale tre giorni prima. In carriera aveva anche conquistato anche l’argento, sempre sui 100 rana, alle Olimpiadi di Pechino e due titoli europei. Era il favorito ai prossimi Giochi olimpici di Londra.