”La ricandidatura di Umberto Bossi a segretario federale? non me l’aspettavo. E francamente la ritengo inopportuna perché, per quanto accaduto, il suo passo indietro è stato sinceramente apprezzato”. Il sindaco di Verona Flavio Tosi non ha usato mezze parole per commentare l’annuncio del leader storico della Lega Nord, che ieri, durante la Lega unita Day di Zanica, ha annunciato che concorrerà ancora al ruolo di segretario federale del Carroccio. “A decidere sarà il congresso” ha detto il primo cittadino scaligero, che però non ha fatto mistero di ritenere “improbabile una riproposizione” del Senatùr. Quest’ultimo, però, non solo ha confermato il suo annuncio (”Per forza” ha risposto da Cassano Magnago ai giornalisti che gli chiedevano numi sulla sua candidatura), ma ha anche detto anche che al congresso federale “sarà la militanza a dire chi deve presentarsi: bisogna fare le primarie”. Su questo tema, interessante l’iniziativa de La Padania, che nell’edizione in edicola domani lancerà un sondaggio ad hoc.
“Le primarie della Lega: quale segretario federale?”, titolerà infatti il quotidiano Verde, proponendo in prima pagina una foto di gruppo con Umberto Bossi, e i triumviri Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago. Quindi inviterà i lettori a compilare il “tagliando-sondaggio da inviare a La Padania per indicare il nome di chi vorreste alla guida del movimento”. “Da oggi – ha scritto il direttore Stefania Piazzo nell’editoriale – La Padania, per un paio di settimane, ospita un tagliando che ha il valore di un sondaggio, ma soprattutto è il voler dare voce alla base, ai lettori, ai militanti, a chi ha a cuore l’unità della Lega il suo futuro. Sono delle ‘primarie’ interne: indicateci il nome di chi vorreste come segretario federale al prossimo congresso del 30 giugno e 1 luglio. Raccoglieremo come un tesoro le vostre indicazioni e le consegneremo ai triumviri perché ne facciano saggio uso”. Cosa ha detto Bossi dell’iniziativa del quotidiano di partito? “Qualcosa può partire da lì, poi vediamo” è stato il parere del Senatùr.
In un certo senso è ciò che ha sostenuto anche Tosi, secondo cui “al congresso ognuno è libero di candidarsi e saranno i militanti a decidere se il segretario sarà ancora lui (riferito a Bossi, ndr) o qualcun altro”. Chi sarà il nuovo leader del Carroccio? Per il sindaco di Verona non ci sono dubbi: “Naturalmente mi auguro che sia Roberto Maroni”. Per Tosi, quindi, “è arrivato il momento di dare una svolta al movimento”, cercando “di portare avanti una figura di segretario che attragga consensi sia dentro che fuori la Lega e questa persona secondo me è Roberto Maroni“.
L’ex ministro dell’Interno, dal canto suo, non ha mancato di riservare una sonora stoccata al suo ex segretario. Parlando dell’iniziativa di disobbedienza fiscale sull’Imu, sulla sua pagina Facebook Maroni ha lasciato un post che lascia poco spazio d’interpretazione all’annuncio del Senatùr. “Peccato solo che la dichiarazione (a sorpresa) di Bossi di volersi candidare alla segreteria federale abbia consentito ai giornalisti di mettere in secondo piano la protesta fiscale contro l’Imu sulla prima casa. Ma la battaglia continua, in tutti i sensi …” ha scritto il triumviro Maroni sul social network.
Anche Roberto Calderoli ha ridimensionato le parole di Bossi. “Ha detto che si ricandida se lo richiede l’unità del movimento – ha detto l’ex ministro della Semplificazione – e anche che è pronto a lasciare spazio al nuovo e ai nuovi, e che lui non si ricandida”. Simile la presa di posizione di Roberto Castelli, che considera preferibile “presentarsi con una candidatura unica al congresso per garantire l’unità del partito”, anche perché “le correnti sono una cosa che non appartiene” al Carroccio. Castelli è andato anche oltre: la decisione di Bossi potrebbe essere stata “concordata con il triumvirato”.