Il dibattito televisivo fra Nicolas Sarkozy e François Hollande, stasera alle 21 in tv (in contemporanea su Tf1, il principale canale privato, e su France 2, il più visto tra quelli pubblici) è l’appuntamento clou di questa fase della campagna pre-ballottaggio delle presidenziali francesi. E costituisce l’ultima vera possibilità offerta a Nicolas Sarkozy di invertire il trend negativo e risalire la china rispetto all’ormai superfavorito candidato socialista (in un momento in cui i sondaggi indicano che il divario si sta riducendo).
In ogni caso, di fronte ai francesi si ritroveranno stasera due uomini più simili di quanto si creda. Nicolas e François, due destini incrociati. Due esistenze diverse ma parallele – Tra i due corrono appena sei mesi. Sarkozy e Hollande hanno entrambi 57anni: è più grande leggermente il secondo. L’ironia della sorte vuole che avrebbero potuto frequentarsi da ragazzini, anche se niente di tutto questo accadde. Hollande si trasferi’ nel 1968 a Neuilly-sur-Seine da Rouen, figlio di un medico facoltoso (di estrema destra) e di un’assistente sociale (cattolica e di sinistra). Sarkozy, invece, arrivò nello stesso sobborgo dei ricchi parigino nel 1973, dalla vicina capitale. Pure lui famiglia borghese, abbiente (ma complicata, con un padre aristocratico ungherese, che presto piantò la moglie con i figli). François frequentò, da studente brillante, il liceo Pasteur (pubblico) di Neuilly. Nicolas, invece, preferì un liceo privato di Parigi, dove fu un allievo per niente modello. Più tardi il primo inanello’ grandes écoles una dietro l’altra. Il secondo entro’ solo a Sciences Po, senza riuscire a diplomarsi. Da sempre all’opposto in politica – Fin da giovani entrambi sono attratti da quel mondo. Ma da sponde opposte: Hollande va con i socialisti, Sarkozy con l’Rpr, il partito neogollista (poi diventato l’attuale Ump). Nello stesso anno, il 1988, vengono eletti deputati. E iniziano a incrociarsi al Palais Bourbon, la sede dell’Assemblée Nationale. Tanto più che sia l’uno che l’altro scalpitano, sono ambiziosi (sebbene Hollande non lo faccia vedere).
Si ritrovano spesso nella sala delle Quatre Colonnes, dove i parlamentari rifilano qualche notizia off ai giornalisti. Negli anni Novanta sono astri nascenti dei loro partiti (Sarkozy ministro per la prima volta nel 1993, Hollande mai ministro ma segretario generale del Partito socialista dal 1997 al 2008). Si vedono, si parlano, si scontrano in alcuni dibattiti televisivi Si danno del tu in privato. Ma non si amano. Non si sono mai amati. Nicolas versus François, François versus Nicolas – Uno dei rari legami indiretti fra i due personaggi è rappresentato da Jacques Attali: un uomo per tutte le stagioni, economista di sinistra, giovane collaboratore di Mitterrand dopo il 1981, proprio con Hollande. Ma Attali ha lavorato anche per Sarkozy, una volta diventato Presidente: per lui ha diretto la commissione sulla crescita economica. Ora è ritornato all’ovile e sta collaborando già con il candidato socialista. E’ l’unico a essere davvero amico di entrambi. E nei giorni scorsi ha detto: «C’è molto più rispetto da parte di François per Nicolas che viceversa».
Sì, Sarkozy ha un disprezzo più o meno ostentato nei confronti dell’avversario. Di recente lo ha definito «una nullità». Ci ha messo del tempo a rendersi conto che proprio lui, Hollande, quel tecnocrate di partito, potesse diventare il suo rivale alle presidenziali. E un avversario temibile. Dapprima si è concentrato su Dominique Strauss-Kahn, di cui aveva davvero paura. Poi su Martine Aubry, l’anima di sinistra del Ps. Ancora oggi, nonostante tutto, dà l’impressione di ritenersi di un’altra categoria rispetto all’altro. Il duello di stasera e i suoi precedenti – I francesi stanno aspettando con trepidazione il loro primo (e unico) duello in tv: diretto, uno contro l’altro, solo loro. Nel 2007 l’equivalente, fra Sarkozy e Ségolène Royal, allora sfidanti al ballotaggio, incollo’ 20 milioni di francesi davanti allo schermo. E fu la batosta finale, a pochi giorni dal voto, che mise fuori gioco la Royal, ex compagna di una vita proprio di Hollande. Che con Sarkozy ha già affrontato dei face-à-face televisivi quattro volte tra il 1998 e il 2005. Difficile dire chi ne uscì vincitore. Hollande ha una buona dialettica ed è preparatissimo, soprattutto sui temi economici. Sarkozy compensa certe lacune con l’aggressività e sa mettere l’interlocutore a disagio. Che vinca il migliore.