Nove anni e sei mesi di reclusione. Questa la pena inflitta questa mattina dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Genova, Roberta Bossi, a don Riccardo Seppia, l’ex parroco della chiesa dello Spirito Santo di Sestri Ponente processato per tentata violenza sessuale su minore, tentata induzione alla prostituzione minorile, tentata cessione di droga a minori e detenzione di materiale pedopornografico.
Il gup ha accolto nella quasi totalità la richiesta del pm Stefano Puppo che chiedeva 11 anni e otto mesi di reclusione. Soddisfatto per il riconoscimento delle attenuanti l’avvocato Bonanni: “La violenza sessuale è stata riconosciuta consumata, ma di minore gravità, nella cessione è stata riconosciuta la lieve quantità”. ”Ricorreremo sicuramente in appello – ha dichiarato ancora l’avvocato – siamo convinti che la pena possa scendere ulteriormente”. Seppia, assolto per detenzione di materiale pedopornografico, dovrà pagare una multa di 28 mila euro.
L’avvocato difensore, Paolo Bonanni, aveva chiesto l’assoluzione da tutti i capi di imputazione tranne una cessione semplice di droga. Seppia era accusato, tra l’altro, di avere palpato un chierichetto, di avere offerto droga a minorenni in cambio di prestazioni sessuali e di avere ceduto droga al suo sodale e amico Emanuele Alfano. L’ex parroco è in carcere da maggio 2010 e, ad oggi, deve ancora scontare 8 anni e sei mesi di reclusione.
“Mi scuso per il mio comportamento, disdicevole dal punto di vista morale, ma non credo di avere avuto condotte giuridicamente rilevanti”, ha ribattuto don Seppia al gup dopo l’udienza e prima della lettura della sentenza. L’ex parroco ha anche depositato uno scritto che sintetizza le sue scuse.