Nell’agosto del 2010 la consigliera regionale lombarda Nicole Minetti è in vacanza alle Seychelles con il fidanzato. L’amica Barbara Faggioli, altra protagonista delle serate a ritmo di bunga bunga, la raggiunge al telefono dopo essere stata allertata da Silvio Berlusconi in persona sulla necessità di denunciare il furto dell’auto della Minetti. Perché? Per un motivo preciso: le forze dell’ordine l’hanno trovata piena di cocaina. Prima di partire per le ferie, l’ex soubrette ha imprestato la vettura a un’altra frequentatrice delle cene eleganti di Arcore: Marysthell Polanco. Peccato che a ritirarla si presenta Emilio Ramirez de la Rosa, convivente della Polanco, che verrà fermato alla guida del mezzo con ben 108 grammi di cocaina. Ma c’è di peggio: le forze dell’ordine trovano altri 12 chili di droga in un box della residenza di via Olgettina, il buen ritiro pagato da B. alle ospiti delle sue serate bollenti. Passano sei mesi e Ramirez viene condannato a otto anni di carcere. Onde evitare rischiosi coinvolgimenti, l’ex presidente del consiglio si trasforma in unità di crisi e istruisce la Faggioli sul da farsi. Mettersi a disposizione di polizia e magistratura per chiarire ogni eventuale coinvolgimento? Manco per sogno. La parola d’ordine è cancellare ogni traccia e denunciare un reato che non è mai avvenuto. “Mi ha detto di non parlare al telefono con te di questa cosa”, spiega la Faggioli a una preoccupatissima Nicole, “e dice di far partire subito una denuncia per furto” di Gisella Ruccia