Già sindaco della cittadina in provincia di Agrigento, Pippo Turco era considerato "un manniniano di ferro". Nel partito di Antonio Di Pietro temono una candidatura alla Scilipoti, ma il segretario regionale garantisce. Il candidato di Sel Enzo Guirrei: "Sono l'unico candidato di sinistra", Emma Giannì del Movimento Cinque Stelle: "Professionisti della politica"
È cresciuto nella Dc di Calogero Mannino, poi si è spostato nel Centro cristiano democratico di Clemente Mastella, quindi è stato candidato alle elezioni regionali con i Democratici Autonomisti, lista civetta di Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia. Il curriculum da vero e proprio globetrotter dell’arco costituzionale appartiene a Pippo Turco che per le prossime amministrative di domenica e lunedì cambierà un’altra volta casacca. L’ex fedelissimo di Mannino sarà infatti il candidato sindaco di Italia dei Valori a Sciacca, città di 40 mila abitanti in provincia di Agrigento, famosa soprattutto per lo storico carnevale.
Turco è già stato sindaco di Sciacca negli anni ’80 con la Dc, quando veniva considerato un “manniniano di ferro”. Fino a poco tempo fa era un sostenitore del governatore Raffaele Lombardo, che lo aveva candidato (senza successo) alle regionali del 2008. L’anno dopo è stato eletto al consiglio comunale. Con un passato così sono in tanti in Italia dei Valori ad avere storto il naso dopo la sua candidatura. “Non sarà mica un altro Scilipoti?” si chiedono dalla base del partito. Lui risponde piccato: “Ma quale Scilipoti! La dignità non si compra dal fruttivendolo! E’ un reato essere stato democristiano? Direi proprio di no. Per quanto riguarda Lombardo posso dire che il Movimento per l’Autonomia non mi ha mai candidato direttamente: sono sempre stato in liste civiche. Ho sempre fatto il bene della mia città. Se Idv mi chiede di candidarmi sindaco non vedo perché avrei dovuto rifiutare. Sono legato a Ignazio Messina da un’amicizia ventennale”. Ignazio Messina, deputato nazionale e responsabile degli enti locali di Idv, è il suo main sponsor. E ovviamente lo difende a spada tratta: “Turco non è assolutamente un nuovo Scilipoti. Semmai il contrario: ha lasciato la maggioranza in consiglio comunale due anni fa ed è venuto con noi all’opposizione. Vuol dire che condivide la nostra visione”. Sindaco di Sciacca negli anni ’90 con la Rete di Leoluca Orlando, Messina aveva combattuto aspramente gli esponenti della vecchia politica democristiana di Mannino. Tra i quali c’era anche lo stesso Pippo Turco. Che oggi però è diventato il suo candidato. “E’ vero Turco è stato mio avversario – spiega – Ma ci sono democristiani buoni e democristiani cattivi. Fare il sindaco a Sciacca, soprattutto nella prima repubblica, non era semplice. Qui la situazione è disastrosa: dovevamo puntare su un candidato super partes per il bene della città. Con Turco mi sono confrontato: è passato da una vecchia visione della politica ad una nuova”.
Il segretario siciliano dell’Idv Fabio Giambrone, braccio destro di Leoluca Orlando, appoggia totalmente l’operazione. “Sottoscrivo completamente la scelta dell’onorevole Messina – spiega – non credo che Turco sia un nuovo Scilipoti, semplicemente può capitare di candidare persone con storie politiche diverse, basta che siano persone per bene”. Nella città di sant’Accursio non tutti però l’hanno presa bene. Soprattutto i militanti di Sinistra Ecologia e Libertà che dopo la deriva centrista del Pd (che appoggia il candidato sindaco del terzo polo Gioacchino Marsala) avevano provato a stringere un accordo proprio con l’Idv. La candidatura di Turco però ha fatto saltare tutto. “Sono io l’unico candidato di sinistra” annuncia Enzo Guirreri, candidato sindaco del partito di Nichi Vendola. “La candidatura di Turco nell’Idv dimostra quello che diciamo da tempo: ormai sono dei professionisti della politica, non importa quale casacca abbiano” rincara la dose Emma Giannì candidata del Movimento Cinque Stelle.
A Sciacca in effetti non è la prima volta che le scelte di Italia dei Valori fanno discutere. Nel 2004 per esempio il partito di Antonio Di Pietro scelse incredibilmente di allearsi con il candidato sindaco di Forza Italia Mario Turturici. Anche lì il regista dell’operazione fu proprio Messina che dopo la vittoria andò ad occupare la vice presidenza del consiglio comunale, eletto dai consiglieri fedelissimi di Angelino Alfano. “Mi contestò anche Flores D’Arcais – ricorda – risposi che tra una brava persona di destra e una cattiva di sinistra scelgo la prima. Questa è la terra di Pirandello, qui va tutto al rovescio”. Come dargli torto.