Riuscirà il “Commissario” Bondi a tagliare gli sprechi e a scovare le spese improduttive?
Ovviamente non mancano ironie, scetticismi e, soprattutto, si teme che il tutto possa risultare solo un malriuscito spot, che potrebbe addirittura diventare una sorta di boomerang per il governo Monti e per lo stesso Bondi, ovviamente parliamo di Enrico e non del suo omonimo: il poeta Sandro.

Eppure sarebbe un errore liquidare il tutto con sarcasmo e facili battute, anche perchè la rabbia e i veleni sparsi a piene mani dai berluschini di turno dovrebbero indurci alla prudenza e comunque non ci sembra questa la peggiore delle iniziative promosse dall’esecutivo.

Dal momento che vogliamo prendere sul serio la campagna promossa ci siamo permessi di inviare la seguente segnalazione:

“Egregio Commissario,
accogliamo con piacere il suo invito a segnalare sprechi e spese improduttive. Tra queste ci sembra giusto indicare la decisione del governo di procedere comunque all’acquisto degli F35, per una spesa complessiva di quasi 13 miliardi di euro. Tale spesa non appare necessaria e tanto meno urgente, per altro si fatica a comprenderne le ragioni economiche, politiche, etiche. Siamo sicuri che vorrà tener conto di questa segnalazione che, se accolta, potrà determinare un beneficio enorme per le casse dello Stato.
Grazie”.

La lettera, promossa da Articolo21, sarà sottoposta alla firma di tutte le associazioni che hanno promosso la campagna “Tagliamo le ali agli F35”, dalla Tavola della Pace all’Archivio per il disarmo.

Chiunque ne avesse voglia potrà firmare e far girare l’appello che sarà poi inviato al commissario Bondi, nella speranza che la lotta agli sprechi possa riguardare non solo  e  doverosamente le auto blu e le spese per l’acquisto della carta, ma anche quelle per l’acquisto delle armi e delle mine, anche quelle prodotte in “Padania“.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Il governo che parla inglese

next
Articolo Successivo

Saldare i debiti verso le imprese per dare ossigeno all’economia

next