Russulella, Romina Cecconi e Roberta Ferranti. Queste le pioniere del mondo trans che il festival Divergenti celebra, tra le altre, a Bologna nella tre giorni (dal 4 al 6 maggio) della sua quinta edizione, sotto il segno e la laicissima protezione di Marcella Di Folco.
“Vogliamo scardinare gli stereotipi negativi politici e sociali ma anche quelli del mainstream cinematografico sui transessuali”, spiega la direttrice Porpora Marcasciano. E su questa falsariga scorre il programma di visioni (una ventina) e di incontri per raccontare come anche il cinema si stia accorgendo di un immaginario possibile e commerciabile, partendo dalla storia del movimento trans: “sono personagg”e” e icone autocostruite oggi diventate protagoniste di documentari o di fiction che presentiamo con orgoglio al pubblico”.
Ai nastri di partenza (venerdì 3 maggio, ore 20, cinema Lumiere) Le Coccinelle, sceneggiata transessuale di Emanuela Pirella. Documentario del 2011 su quattro signore napoletane: Gennaro, Tonino, Genny e Giacinto. Non si travestono da drag queen, né aspirano ad essere femme fatale, semmai cantano e recitano le loro sceneggiate dal vivo, raccontando la prostituzione, l’ipocrisia dei clienti, l’amicizia con le donne dei quartieri, la gioia di vivere del popolo napoletano. A Bologna saranno presenti la regista e Le Coccinelle, protagoniste del film, esibitesi ieri sera in un’anteprima del festival al Teatrino degli Illusi di Bologna.
Sempre tra i vicoli napoletani si svolge il documentario Russulella (domenica 6 maggio, ore 18, sala Cervi). La regia è di Margherita Pescetti e il ritratto è quello di uno degli ultimi femminielli del capoluogo partenopeo, basato sul suo ricordo di un passato glorioso fatto di feste e spettacoli ora ridotto tra le quattro mura di un angusto monolocale. Sul filo del ricordo e della memoria, lo spassosissimo Il “Fico” del regime di Giovanni Minerba e Ottavio Mai. Lavoro di recupero di materiali d’archivio, datato 1991, su Gioacchino Stajano Starace, nipote del gerarca fascista Achille Starace, celebre gay della Dolce Vita romana anni cinquanta/sessanta. E’ lui, prima di diventare Maria Gioacchina, ad ispirare Fellini per il film scandalo del 1960, proprio con il bagno nella fontana di Trevi prima dell’Anitona Ekberg.
Impossibile poi non rimanere divertiti e attratti da un prodotto cult delle nuove cinematografie asiatiche. Madame X, di Lucky Kuswandi (2011), è un film indonesiano con protagonista la prima supereroina dragqueen della storia del cinema. Dopo l’ostentato machismo di Superman e Batman arriva Madame X ha ristabilire l’ordine e rimediare dai torti e dai oltraggi subiti della comunità lgbt. Una parodia a confine volontario con il trash per provare a ridere perfino sugli stereotipi cinematografici hollywoodiani.
Un programma ricco, insomma, nonostante le scarsissime risorse raccolte per l’edizione 2012: “Abbiamo avuto difficoltà più grosse degli altri anni”, spiega la direttrice artistica Luki Massa, “il festival è stato in forse fino a gennaio, poi grazie al fondamentale sostegno delle associazioni del mondo lgbt e non solo siamo rinate anche quest’anno”.
Divergenti non è soltanto un festival cinematografico, ma è anche la possibile e continua affermazione dell’ottenimento di alcuni diritti fondamentali della persona, ottenuti proprio grazie al Mit, l’associazione più antica del movimento transessuale che ha sede a Bologna fin dal 1979 e che è stata tra le principali promotrici di quel sommovimento politico che ha portato nel 1982 alla legge 164 che permise di cambiare sesso: “Nel 2011 il Comune di Bologna ci ha supportato con 2 mila euro, ma oggi non ci dà nemmeno più quelli. La Provincia di Bologna ci ha sempre fornito un patrocinio non oneroso, la Regione Emilia Romagna offre una cifra sotto i 10 mila euro. Insomma, i conti sono presto fatti: il nostro budget è di 12-13 mila euro, ma per quello che forniamo alla città a livello nazionale, è davvero poco”.
Contando che anche il cinema Lumiere recupera il costo dell’affitto della sala prendendosi una percentuale sugli ingressi (l’anno scorso in tre giorni circa 800 spettatori, n.d.r.) a parità di crescita del pubblico non corrisponde parità d’interesse delle istituzioni: “Ci siamo poste la domanda se continuare a proseguire Divergenti a Bologna, oppure no. Intanto stiamo guardando con favore a Napoli dove il Mit sta portando una grossa parte dei suoi servizi aiutati dal Comune, poi dovremmo ripetere il festival la prossima estate all’isola Tiberina di Roma e a Torre del Lago. Insomma le richieste per traslocare ci sono. Valuteremo nel corso dell’anno. Sarebbe un peccato andarcene da Bologna dove il Mit è nato”.