“Il dottore Borsellino si è disteso sul divano, cominciò a piangere, e disse: non posso credere che un amico mi abbia potuto tradire”. Lo ha detto Alessandra Camassa, ex allieva del magistrato antimafia, raccontando ai giudici del processo Mori uno degli ultimi incontri prima della bomba di via D’Amelio. In aula anche la testimonianza confusa e a tratti contraddittoria di Nicola Cristella, ex capo scorta del giudice Francesco Di Maggio, numero due del Dipartimento amministrazione penitenziaria quando non vennero rinnovati oltre 300 provvedimenti di carcere duro ai mafiosi di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti
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