Il filo conduttore è il corpo umano, maschile e femminile. Un corpo che si espande e che si comprime tra le corde del bondage, che cambia forma e consistenza fino a smaterializzarsi nella sua rappresentazione virtuale. Stiamo parlando del progetto “Dolcissima Bastarda”, in scena domenica 6 maggio al Ke Nako di Roma, ispirato dall’azione di accordatura che i musicisti eseguono prima di suonare. Durante la serata si intrecceranno i linguaggi della musica e della body art, le immagini digitali e il bondage, i nodi e le note, le visioni e le suggestioni, con l’obiettivo di raccontare e rappresentare il corpo amplificato, veicolo di trasformazione interiore e di accesso alla libertà.
“Dolcissima Bastarda – spiega la compositrice Alessandra Celletta, tra gli artisti che partecipano all’evento – è un gioco di parole per rappresentare esperienze artistiche e pensieri diversi che si avvicinano e si esprimono in armonia, pur conservando tonalità e colori specifici”. Non solo contenitore dell’anima o puro recipiente di pensieri, non più semplice interfaccia percettiva col mondo esterno, il corpo diventa proiezione e realizzazione tangibile della mente: “Come una corda che vibra e produce suono – spiegano gli ideatori – la mente, il pensiero-vibrazione interiore, si manifesta attraverso il corpo che a sua volta può essere ricodificato in molteplici forme”.
Il primo atto di AcCordaMENTI, realizzato e portato in scena nel 2011, ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica proprio per il coraggio di traslare la ricerca artistica oltre la barriera stessa dell’arte, ambientandola nella vita quotidiana, parlando a tutti, invitando ogni persona a confrontarsi ragionando e facendo esperienza a partire da se stessi, attraverso il proprio corpo. La novità di quest’anno è la caratura dei protagonisti: nomi come Alessandra Celletti (al pianoforte), o la performer situazionista Lilith Primavera, fino alla digital artist Francesca Fini e, ancora una volta, all’artista multimediale Marco Casolino assicurano grandi emozioni.