Con il titolo certo non modesto di primo “Festival della tv e dei nuovi media” ha tenuto banco a Dogliani in questi giorni una kermesse-dibattito che ha spaziato dai cartoni animati ai reportage di guerra, dallo sport a Blob, dai social network alle “nuove idee” per la televisione. Di tutto, e di tutto un po’ scontato. Di tutto, ma non di donne e tv, e adesso vi raccontiamo perché.

Ma prima, due parole sulla scelta della location. Dogliani è un eccellente luogo per qualsiasi cosa: vacanza in Langa, bevute, mangiate e anche eventi culturali che la gente del posto accoglie con entusiasmo. Per combinazione, dal 2010 Dogliani e’ anche la nuova residenza di Carlo De Benedetti che nella sua magione di una trentina di stanze si ritira nei di’ di festa. A Dogliani, una società del presidente Espresso-Repubblica ha costruito una casa per anziani che però non sembra godere di buona salute. E proprio poche settimane fa, l’imprenditore ha siglato con il comune un accordo con cui ha donato 350 mila euro per rifare un impianto sportivo. Ora, sarà un caso ma e’ stato proprio il tycoon piemontese ad aprire le danze al festival (“adesso la 7 non la voglio più”), venerdì scorso.

Il pubblico ha risposto con passione. Tanta gente. L’evento era organizzato da una società, la Sgi, che produce televisione (di buona qualità, va detto) e dunque non le mancava la destrezza del mezzo, compreso quello pubblicitario per cui se inviti uno di destra e uno di sinistra, Telese e Giordano, Linus e Ghezzi, non ti critica nessuno e tutti ne parlano.

C’era persino, in calendario, un dibattito con Elsa Fornero sul tema “La figura femminile nella televisione italiana”. Bell’argomento, importante, visto che l’immagine femminile veicolata dal piccolo schermo suona decisamente terribile a molte di noi. E la Fornero, ottima su questo punto, avendo osato staccarsi dal coro durante Sanremo.
La ministra è stata annunciata anche sui quotidiani del sabato. Ma non è venuta.
Un vero peccato, considerando che in Italia le donne sono 2 milioni più degli uomini (dunque sono audience), che l’argomento è bello tosto e spinoso, perciò faceva davvero cultura, magari polemica seria.

Un vero peccato per la ministra. Alla scusa “impegni istituzionali” non crede nessuno. L’impressione era che Fornero non abbia mai avuto intenzione di venire realmente a parlare della questione. Quanto al video-saluto sostitutivo la pezza era peggio del buco. Vi riassumo: la tv è’ responsabilità. Già. Anche accettare la delega alle pari opportunità dovrebbe essere responsabilità. Due minuti di lezioncina da professoressa.

Cara ministra di noi tutte, occupati un pochino di più delle condizioni delle donne italiane. Al danno, gli organizzatori hanno aggiunto la beffa, cancellando del tutto il dibattito. Cancelled, erased. Chi se ne frega, manco lo sforzo di predisporre un paracadute, di discuterne con le giornaliste invitate (superminoranza, tanto per non smentirsi). Eh sì, che cosa volete che contino le donne, quando si discute dei destini della tv! Le cose importanti lasciatele dire agli uomini.

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