Politica

Mina: “I politici cercano una nuova verginità, per loro Grillo è una mazzata”

Caustico post della cantante sul blog del comico. Gli esponenti di "prima, seconda, terza ed ennesima repubblica", ormai "sputtanati", ricorrono all'"imenoplastica". L'ispiratore del Movimento 5 stelle: "Siamo attaccati da tutti"

Si intitola ”I politici e l’imenoplastica” il lungo intervento che la cantante Mina pubblica sul blog di Beppe Grillo nel giorno delle elezioni amministrative. La ‘Tigre di Cremona’, che con il comico e leader del Movimento 5 Stelle nel 1996 ha inciso una canzone intitolata ‘Dottore’ (ascoltala qui), si lancia in una lunga presa in giro del continuo tentativo dei politici di ritrovare la verginità.

“A reclamare tale ammodernamento anatomico – scrive Mina, riferendosi appunto all’imenoplastica – si sono impegnati i grandi uomini della prima, della seconda, della terza, della quarta, della ennesima Repubblica. Leggermente sputtanati e disfatti in decenni di infernale e volgare promiscuità e sfrenato onanismo, senza controllo e con autoreferenzialità, stanno rivalutando all’improvviso il concetto di purezza” (il testo integrale sul blog di Beppe Grillo).

Grillo, secondo Mina, è “il colpo finale, la mazzata che ammutolisce la sala della televisione. Incontrollabile, sottovalutato, diverso, è adesso minaccioso veramente. Compare sostanzioso nella sua percentuale e inarrestabilmente spacca equilibri e logiche”. Perché finora, “l’ideologia del bunga e dell’antibunga erano sufficienti a eletti ed elettori per il funzionamento di Stato, società e politica estera. Ora bisogna fare i conti con lo spauracchio”. 

Ma i politici preferiscono tentare di disinnescare questo spauracchio evitando di citarlo, afferma la cantante. “Prima regola che si impongono i neovergini è quella di non nominare mai il nome dell’interessato. La volgare citazione appare scritta negli sfondi degli studi e, al massimo, velocissimamente pronunciata da scioglilinguisti allenati. Vengono impegnati, poi, scrittori dal costo elevato per la edificazione della muraglia di discredito che comprenda intelligentissimi riferimenti al qualunquismo, all’utopia, al populismo, alla sovversione, all’anacronismo, all’irrispettosità, all’inconsistenza. Contenti delle strategie impostate”, conclude Mina, “appagati ogni tanto da un più zero qualcosa, si godono il prurito dei genitali riparati”.

Lo stesso Grillo, ancora sul blog, interviene polemicamente sul tema elettorale: “E’ la prima volta dal dopoguerra che tutti i partiti, tutte le istituzioni, tutte le televisioni e (quasi) tutti i giornalisti si sono concentrati su di un unico bersaglio elettorale: il MoVimento 5 Stelle. Tutti d’accordo per mantenere lo status quo”. E per silenziare “un movimento di popolo che rifiuta qualunque finanziamento pubblico, odiato dalla Confindustria e dai sindacati, dalla destra e dalla sinistra, attaccato persino dalla Presidenza della Repubblica e dai maggiori quotidiani nazionali”, Se “fa così paura, significa che un terremoto sociale è in arrivo” (qui il testo integrale).

Per i partiti, secondo Grillo, è “finita. Quando uscite spegnete la luce, posate il maltolto e chiudete la porta. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento”.