Lo sfogo dell'allenatore della Fiorentina contro Adem Ljajic non è stato l'unico episodio di violenza tra componenti dello stesso team. In Calabria c'è chi prova a menare il proprio mister, in Svizzera chi se la prende con i raccattapalle
Nessuno ne era a conoscenza ma quella che sta per finire è stata, nel calcio italiano e internazionale, la settimana delle mazzate. Non solo Ljajic, infatti, ha fatto la fine del sacco della boxe: lontano dalle telecamere c’è chi ha tentato di vendicarlo, facendo vestire al proprio mister o all’arbitro o ai tifosi i panni di chi le prende. Ovvio che una situazione del genere avrebbe fatto impazzire il Web che tra fotomontaggi e gruppi a tema ha reso l’ex mister della Fiorentina protagonista di vari film e videogiochi “picchia duro”. Web che non poteva non essere scavato per ritrovare le perle del “vate” di QuiflaminiaUmbria, sempre pronto a colorate imprese letterarie che spaziano tra le ugole dei pappagalli e i bulloni. Sempre sul tema mazzate, poi, la chicca della settimana che arriva dalla svizzera: non solo per LjaJic, ma per ogni sbarbatello europeo gli ultimi sono stati giorni duri, molto duri.
A CHI GIRANO I PALLONI – Lavare via l’onta e lo stinco destro dell’arbitro
Non deve essere piaciuto per niente il comportamento tenuto da Delio Rossi a Salvatore Rappocciolo, della Reggiosud, Promozione Calabria, che ha deciso di difendere la categoria e rendere pan per focaccia al suo mister, è stato squalificato per tre giornate “per tentativi, a fine gara, di aggredire il proprio allenatore e uno dei dirigenti (tentativi non riusciti per l’intervento di altri dirigenti della propria squadra)”.
Non manca chi se la prende con l’arbitro, dimostrando anche coerenza nel modus di protestare: oltre un anno di squalifica per Ivan Ricca e Michele Scozzafava, del Sant’Elia, squadra calabrese di calcio a 5 “per aver tenuto un comportamento offensivo e minaccioso nei confronti dell’arbitro, nonché per avere contestualmente sferrato ‘due calci nello stinco destro’ del medesimo arbitro”. Poi c’è spesso chi chiede al direttore di gara di non tener conto della sanzione ricevuta in campo e c’è chi decide spontaneamente di lavarla via, come Fabio Cuccurullo, del Santa Margherita, seconda categoria campana che “al momento della sostituzione ingiuriava il direttore di gara, a fine gara inoltre attendeva l’arbitro e lo attingeva con acqua proveniente da un tubo di gomma attaccato ad una fontana e con una bottiglietta d’acqua”. Otto gare di squalifica per Cuccurullo, altrettante ne meriterebbe chi specifica che il tubo di gomma è attaccato a una fontana.
GOAL IN RETE – Delio Rossi furioso e il joystick guasto di Buffon
Inevitabile che la rete scateni tutta la sua inventiva dopo l’episodio che ha coinvolto Delio Rossi. Tralasciando le paginate di gruppi in cui si pontifica del fatto come di un crimine contro l’umanità commesso da Rossi, impazzano fotomontaggi e caricature: c’è chi mette la faccia dell’allenatore sul corpo di Brad Pitt nella locandina di “Fight Club”, chi lo vuole protagonista del prossimo videogame “Street Fighter”, e chi lo attende nel Wrestling. L’ultima ipotesi sarebbe un sollievo per Ljajic, almeno le mazzate sarebbero finte. Web scatenato anche per il liscio di Gianluigi Buffon: ma per un mostro sacro come lui è difficile credere si tratti di “errore umano” e per questo motivo gli consigliano di resettare il joystick.
PENNE FUMANTI – Ossimori in punta di bullone
Valeva la pena scandagliare il web alla ricerca delle perle del ‘vate’ di QuiflaminiaUmbria, perché sottrarre ai posteri tanta arte sarebbe delittuoso. Chi non vorrebbe “essere colto dall’incantamento” di fronte a virtuosismi letterari come questo: “Eppur si muove, potrebbe essere il motivo portante del Real Fossato odierno, che con il 2-0 di domenica, torna a riveder le stelle, al cospetto di un Ripa, quasi un ossimoro in punta di bullone”? Un ossimoro in punta di bullone, qualsiasi cosa sia, è splendida.
LA CHICCA DELLA SETTIMANA – Mazz’e panella
Nella settimana delle mazzate sembra che il bersaglio preferito siano stati gli sbarbatelli. Ljajic da un lato ha visto punire la sua scostumatezza, un raccattapalle tredicenne svizzero dall’altro probabilmente ha pagato la lentezza nel restituire palla con uno schiaffone di Serey Die, ivoriano del Sion.