Un’altra giornata da dimenticare per la borsa di Atene, trascinata al forte ribasso dal terremoto politico che ha colpito il Paese. L’indice generale della piazza greca ha ceduto oggi il 3,62% sotto i colpi delle pesanti perdite che hanno caratterizzato il settore bancario. Dopo le pessime performance di ieri, gli istituti di credito ellenici hanno spinto l’indice generale di settore a quota -9,72%. Alpha Bank, osservata speciale dopo il -19% di ieri, ha perso oggi altri 14 punti percentuali. Bank of Cyprus ed Eurobank Ergasia hanno subito anch’esse perdite a doppia cifra. Non è andata particolarmente meglio al resto d’Europa con Milano che ha perso il 2,37% contro il 2,78% di Parigi. Completano il quadro delle piazze principali il -1,9% di Francoforte e il -1,78% della City londinese.

Com’era prevedibile, insomma, i mercati hanno patito la clamorosa decisione del leader di ND Samaras di abbandonare ogni tentativo di formazione di un governo di unità nazionale. Oggi, l’onere è passato direttamente a Alexis Tsipras numero uno di quello che è ormai il secondo partito del Paese, la formazione di sinistra radicale Syriza. Se Tsipras riuscirà nel suo intento di formare una maggioranza disponibile a guidare il Paese, l’esecutivo che ne uscirà si impegnerà fin da subito a rinegoziare il piano di austerity imposto dalla Troika ma non, evidentemente, a seguire le indicazioni del Partito Comunista (KKE), che chiede a gran voce l’uscita dall’eurozona.

Insomma, la futura maggioranza di governo (che al momento però ancora non c’è) non potrà mai accettare una conferma degli accordi siglati dal precedente esecutivo, ma al tempo stesso sarà disposta a trattare per una soluzione. Ed è forse questa convinzione che impedisce per ora ai mercati di farsi prendere dal panico. Oggi, Atene ha collocato obbligazioni a scadenza semestrale per 1,3 miliardi di euro ad un tasso del 4,69%. Una risalita minima rispetto ai rendimenti di un mese fa (4,55%) che non ha inciso sulla domanda visto che il bid to cover (il rapporto tra la quantità richiesta e quella offerta) è rimasto pressoché identico (2,60 contro il 2,62 dell’asta precedente).

Sempre nella giornata odierna, il capo dei negoziatori delle banche protagoniste dell’ultimo concambio sui titoli ellenici Charles Dallara, ha messo di fatto in discussione la linea dell’austerity a tutti i costi. “L’economia europea e il contesto politico si sono disconnessi – ha dichiarato – Il focus sui tagli di spesa di breve periodo deve adattarsi alla realtà del quadro economico“.

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