“Chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo”. Le parole sono di Beppe Grillo e il riferimento pare sia evidentemente la partecipazione ai programmi di approfondimento politico di ieri sera a La7 e su Rai Tre (Otto e mezzo e Ballarò). Il comico e leader del Movimento Cinque Stelle scrive intorno alle 23 sul suo blog: “Se il MoVimento 5 Stelle avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero MoVimento”.
A La7 Lilli Gruber aveva invitato Federico Pizzarotti che contenderà la poltrona di sindaco di Parma al candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli e Nicola Fuggetta che si era presentato come candidato sindaco a Monza. A Ballarò, invece, ha partecipato per una parte della serata Paolo Putti, che è stato estromesso dal ballottaggio dal Terzo Polo per un solo punto percentuale.
Così Grillo ribadisce: “Nei talk show il dibattito avviene con conduttori di lungo corso e con le mummie solidificate dei partiti. C’è l’omologazione con il passato. Che senso ha confrontarsi con Veltroni o con Gasparri in prima serata? Più che spiegarlo e ribadirlo non posso fare. Comunque chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo”.
Inutile dire che sul blog di Grillo è partito il dibattito degli utenti che si sono sbilanciati anche sulla prestazione di Putti ospite di Giovanni Floris (con Fassino, Vendola, la Bernini e il ministro dell’Agricoltura Catania): “Una conferma spiacevolissima – scrive duro Maurizio – Un cretino esibizionista, che si sta facendo fare a fettine da uno sciame di politicanti ed è arrivato a farsi dire “siete identici a noi” da uno del Pd. Evidentemente non tutti i candidati del MoVimento sono seri, intelligenti e soprattutto non tutti hanno capito che il personalismo nel Cinque Stelle non porta da nessuna parte, fa solo danni. Via subito questi novelli Scilipoti”.
Putti peraltro stamani ha replicato a Omnibus: “ ”Grillo non è un leader ma una persona che ha messo a disposizione risorse e intuizioni e che fa da megafono al Movimento nelle città e in rete – ha detto il candidato sindaco di Genova – Nel Movimento esiste uno staff formato anche da tecnici, professori universitari, professionisti, docenti, che discute dei contenuti e poi Grillo fa da megafono in rete usando anche delle provocazioni”.
“A me Putti a Ballarò stasera è piaciuto meno di niente – interviene ancora nel blog di Grillo Marco – Uno parlava di urban lab e gli altri parlavano di politica, leggi elettorali, voti di protesta, candidati sbagliati. La crema che dentro al dibattito-merda diventa per il telespettatore merda a sua volta. Io eviterei le gogne mediatiche, grazie”. A favore delle partecipazioni televisive invece Riccardo: “Beppe, il signor Putti li ha sbaragliati. Quello che dici è vero perché non si arriva così in alto per caso però una soddisfazione ogni tanto, un peccato una tantum è come quando il medico ci dice di non fumare dopo il caffè”.
C’è chi, ironico, si preoccupa del puntare solo sui blog: “Guardate che con la volontà di non partecipare al confronto televisivo e con un consenso M5S in continua crescita sulla rete – dice Zeon Porter – finirà che vi faranno una leggina “democratica” sulla regolamentazione dei blog, magari fatta su misura per i grillini boom-boom”. Qualcun altro, come David, dà invece consigli più tecnici: “Spesso i candidati m5s sono giovani e si emozionano facilmente in tv e questo li fa sembrare dei coglioni. Però quando ci saranno spero presto le politiche, in quel caso negli spazi tv regolamentati dove è assicurato un certo tempo per presentare le proprie idee e il proprio programma. In quel caso bisogna andarci”.
Altri toni sembrano quasi indicare i primi attriti tra eletti ed elettori: “Dopo 30 secondi di Ballarò avevo già voglia di astenermi definitivamente dal voto – protesta Ivan – Signor Putti, una piccola chiosa. Lei e tutti gli altri rappresentanti siete pregati di usare il “noi”. Io faccio io farò Io Io Io… Stona assai. In consiglio ci siamo “Noi”, lei è solo un anonymus. Se continuate ad essere visibili (video e audio) sarà la fine”.
Giulia non è d’accordo: “I candidati del Movimento 5 stelle dovrebbero iniziare ad andare in tv. Sono d’accordo con l’inesperienza, ma se non si inizia non si impara mai. Per cui secondo me, dovrebbero prima testare tv locali con giornalisti e politici di basso calibro per imparare e poi una volta fattisi i controcazzi andare nelle tv pubbliche. Certo, uno che non è mai andato in Tv non può e dico non può andare ad 8:30 con la Gruber perchè lo fanno a fettine…”. Anche se qui Pizzarotti e Fuggetta non dovevano vedersela con dei “big”, ma con il sindaco di Forlì Roberto Balzani, professore di storia contemporanea “prestato” alla politica da 3 anni.
Mario è ancora più chiaro: “La tv conta ancora eccome, un sacco di gente non sa nemmeno accenderlo il pc o non ha la connessione – spiega – In un dibattito ci vogliono gli argomenti e l’argomentazione non è nelle corde di tutti, l’emozione, l’ingenuità, l’inesperienza possono giocare brutti scherzi. Pinzarotti ha dimostrato che è possibile farlo anche se a livello locale”. E conclude: “Beppe non brilla certo per diplomazia(sarà un difetto?) e lo si vede dal tono autoritario con cui ha scritto quel minipost, questo sì ci mette in difficoltà essendo prova di seguire un dispotico capo, peggio di un dibattito “pilotato” da Vespa. Urge una veloce spiegazione da parte di Beppe”.
Ma ammette che “se non si hanno le capacità o si pensa che provochi più danno, scomparire dal video e mantenere le aspettative stupendo gli scettici e i detrattori, come ha fatto la lega nel corso degli anni sul territorio, pur avendo argomentazioni ben più indifendibili rispetto quelle del M5S e portare il dibattito in rete che garantisce un equilibrio, oltre ad un apporto di documentazione e testimonianza sbugiardanti immediati”.