Per il capo dello stato bisogna superare la fase della sola integrazione finanziaria e rilanciare quella politica. "Si richiede il superamento di ogni remora allo sviluppo dell'unione, assicurandone le indispensabili basi istituzionali secondo l'ispirazione democratica e federale"
Giorgio Napolitano richiama ai valori fondanti dell’Unione europea e rilancia l’idea di un’unione politica oltre che economica, “unica via percorribile per superare la crisi attuale”. “Oggi è la forza delle cose – dice il capo dello Stato – degli stessi progressi già compiuti su quella strada e dei radicali mutamenti intervenuti nel quadro mondiale, a porci l’imperativo di un balzo in avanti dell’Europa unita, secondo l’originaria ispirazione democratica e federale“. Per il presidente per troppo tempo il progetto europeo si è concentrato solo sulla stabilità finanziaria: “La crisi dell’eurozona ha condotto le istituzioni europee e i governi degli stati membri a spostare in avanti le frontiere delle decisioni e responsabilità comuni. Ma l’avanzamento del processo di integrazione non si può fermare alla sfera delle politiche di bilancio per fini di consolidamento fiscale e di stabilizzazione finanziaria. Esso deve mirare a promuovere convergenze tra le economie, prospettive di rinnovata, più intensa e sostenibile crescita su scala europea”.
Ora è il tempo che la politica diventi protagonista, spiega il capo dello Stato: “Tutto ciò richiede il superamento di ogni remora allo sviluppo dell’unione politica, assicurandone anche le indispensabili basi istituzionali. Sessantadue anni fa la forza dell’ideale europeo e una visione lungimirante dei destini del nostro continente indussero un gruppo di illuminati statisti a dichiarare la nascita del progetto di integrazione. Oggi è la forza delle cose, degli stessi progressi già compiuti su quella strada e dei radicali mutamenti intervenuti nel quadro mondiale, a porci l’imperativo di un balzo in avanti dell’Europa unita, secondo l’originaria ispirazione democratica e federale”. Siamo di fronte a scelte non più prorogabili continua Napolitano: “E’ questa la sola alternativa a una drammatica perdita di rilevanza di ogni nostro singolo paese e del nostro continente nel suo insieme”.