In tempi di grossa crisi guardare al futuro sembra più un atto di masochismo che di speranza. Il passato, al contrario, è rassicurante, anche se si tratta di disastri o cataclismi naturali. Fanno ormai parte di una memoria collettiva, e nel caso di avvenimenti (funesti) di portata storica, quasi dispiace non averne fatto parte; sempre meglio che crepare lentamente, un carrello della spesa vuoto dopo l’altro.
Gli imprenditori lungimiranti (coloro che il futuro non lo temono, lo fanno temere) ben conoscono l’animo umano e sanno come farlo contento, a pagamento.
E’ il caso di Clive Palmer, magnate minerario Australiano. Dopo aver visto la gente fare la fila per scattarsi le foto ricordo davanti al relitto della Concordia ha avuto una brillante intuizione: se si entusiasmano tanto per la carcassa di un naufragetto sotto costa, figurati cosa pagherebbero per colare a picco sul Titanic.
Il Titanic, ci voleva tanto a pensarlo? Le idee più semplici sono sempre le migliori. Mister Palmer dalle parole è passato ai fatti, commissionando una replica perfetta della nave della sfiga. In Cina, dove con gli stessi soldi spesi in un cantiere occidentale per costruirne una ne fai tre, di latta. Quindi diciamo una per cominciare. Dotata, ha sottolineato Mister Palmer, di tutti i più avanzati sistemi di navigazione, in grado di farle centrare un iceberg con ogni tempo, e di notte. I prezzi dei biglietti potrebbero variare a seconda del personaggio interpretato dal passeggero, ad esempio: 1500$ per suonare nell’orchestra mentre la nave affonda, oltre diecimila per chi si accaparra il ruolo di Di Caprio, con vista panoramica sul naufragio e due ore garantite a mollo. Le prenotazioni fioccano, gli italiani che pagano l’IMU e il mutuo insieme hanno uno sconto, più l’opzione di buttarsi a mare quando gli pare.
Sull’onda del successo di Mister Palmer, una cordata di imprenditori italiani e tedeschi ha già in mano il progetto per la replica del dirigibile Hindemburg, il Titanic volante (244 metri di lunghezza) che fu capace di trasformarsi in una palla di fuoco e disintegrarsi in soli 34 secondi. Nel pacchetto, in omaggio a tutti i passeggeri una crema solare a fattore 30. La tuta ignifuga si paga a parte, è disegnata da uno stilista emergente italiano con contratto a progetto. Lo stesso stilista la collauderà più volte dandosi fuoco davanti all’Agenzia delle Entrate. Il volo inaugurale dello Zeppelin avverrà in concomitanza con il varo della prossima manovra finanziaria congiunta italo-tedesca del 2013.
Se la crisi perdurasse fino al 2014, si pensa alla costruzione di un parco a tema col vulcano Krakatoa sull’Isola D’Elba. I tecnici però dubitano che la potenza distruttiva combinata, dell’esplosione e del conseguente tsunami, possa eguagliare quella della finanziaria dell’anno prima.
di Andrea Garello
Il Misfatto, inserto satirico de Il Fatto quotidiano, 6 maggio 2012