Il vento del nord sta cambiando. E da via Bellerio, finora sede storica del Carroccio, sembra spirare inesorabilmente verso Verona. In particolare a Piacenza, dopo la Caporetto rappresentata dal voto elettorale di ieri, che ha quasi dimezzato la forza leghista in città.
Per questo, durante una conferenza stampa convocata ad hoc, il segretario cittadino, Paolo Mancioppi ha dettato la nuova linea del movimento, che verrà portata anche a livello regionale e nazionale nei tanto attesi congressi: “Guardiamo a Verona. Bisogna prendere atto che il modello Tosi è vincente. E’ rimasto vicino alla gente ed è stato premiato, soprattutto per le sue posizioni personali. Credo che questo dato debba far riflettere e possa rappresentare un esempio”.
La mazzata ricevuta dalle urne, unita al grande exploit di Tosi, sembrano aver dato coraggio ai leghisti, che sono apparsi meno timorosi nel criticare i dirigenti nazionali e addirittura la ricandidatura di Umberto Bossi a segretario del partito.
“Certamente sulle candidature, per la prima volta, la Lega Nord dovrà confrontarsi con il voto dei militanti e chi si presenterà dovrà prendere un consenso che gli permetta di governare questo movimento. Ci sono stati degli errori e chi ha sbagliato dovrà pagare. Per questo è tempo di cambiamento e siamo pronti a intraprenderlo”.
A Piacenza, quindi, le parole di Flavio Tosi su Bossi: “Sbaglia se pensa di riproporsi”, sembrano aver attecchito, invece di essere rifiutate come, fino a poco tempo fa accadeva, per ogni giudizio negativo rivolto alle scelte del Senatur.
La Lega Nord, che nella Primogenita è stata guidata in questa tornata elettorale da Massimo Polledri, ha totalizzato un poco edificante 5.42% (nei sondaggi era data almeno al 10) e sembra aver portato a fondo con sé anche le liste che la appoggiavano. I Pensionati Emiliani, per esempio, che nelle scorse elezioni erano arrivati ad avere oltre 2 mila voti appoggiando il centrosinistra, ora hanno fatto registrare soli 98 voti a loro favore, con un desolante 0.24%. Tanto da fare dichiarare al loro segretario dimissionario, Ennio Caccialanza: “Mai più con il centrodestra”.
di Gianmarco Aimi