Ventinove udienze in un anno e mezzo. Testi che non compaiono: perché sono morti. O perché non si trovano. O perché le notifiche vengono fatte in ritardo.

Lunghi e costosi viaggi dei parenti della vittima per seguire il processo. E trasferte spesso inutili. Come quella per l’udienza di ieri, 9 maggio, quando di fronte all’ennesimo intoppo, Chicca Roveri, vedova di Mauro Rostagno, assassinato a Valderice il 26 settembre 1988, in segno di protesta ha abbandonato l’aula della Corte di Assise di Trapani, dove si celebra il processo contro i presunti assassini del giornalista e sociologo: “Non verrò più” ha esclamato sbattendo un fascicolo sul tavolo.

La compagna di Rostagno si è alzata ed è andata via proprio mentre l’avvocato Carmelo Miceli, che la rappresenta nel processo come parte civile, stava evidenziando alla Corte che Chicca Roveri, per presenziare alle udienze, sostiene costi esorbitanti.

Il processo, che vede imputati il boss Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante, e Vito Mazzara, indicato dai pm come uno degli esecutori materiali del delitto, ha subito un rallentamento (sono già saltate due udienze e anche quella di ieri non ha rispettato il programma fissato dalla Corte) per le difficoltà nel rintracciare i testi citati dalla difesa. Funziona, pare, in questo modo: le difese dei due accusati, Virga e Mazzara, presentano in extremis alla Dda la lista dei testi da sentire. Tecnicamente questo comporta, per il meccanismo delle notifiche, che non si fa materialmente in tempo ad avvertire tutte le persone indicate. Proprio per ovviare il problema, gli avvocati della difesa e i pm della Dda di Palermo hanno avviato una collaborazione, con uno scambio di informazioni.

Omicidi di mafia, stragi di Stato, fatti che risalgono a decenni e decenni addietro. È una giustizia lenta e per nulla implacabile quella che ancora se ne occupa. Invecchiano i superstiti, imbiancano i testimoni. E qualcuno di loro riesce perfino a fare esercizio d’ironia (amara): «Trapani, processo Rostagno: 29 udienze in un anno e mezzo. Brescia, processo Piazza della Loggia, quasi 400 udienze in due anni. Appello: meno di trenta udienze in due mesi- Sentenza: assoluzione, ma non c’entra” ha scritto uno di loro sulla pagina facebook del processo Rostagno.

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