Arriva il quarto stato, in marcia nel deserto dell’Autogrill®, in fila davanti all’apple®store, poi la folla si disperde sotto agli idranti, ma la televisione racconta di uno schiuma party, e in effetti la donna del quarto stato adesso è a Ibiza, ed è vestita come Madonna, poi torna a casa alle 4 di mattina e si sposa in chiesa, adesso è la Madonna di Loreto, alle 5 è già sull’autobus che va a lavorare, alle 11 è in Piazza Venezia sotto al balcone, alle 16 prende il figlio a scuola e lo stringe al petto, alle 21 guarda la pubblicità, poi a volte si trasforma, si toglie i vestiti, e non importa più come parla, né quello che legge, la donna del quarto stato è capace di fare l’amore come una fiera nella giungla, come una strega, con umanità.
Sono all’Autogrill® e passano vestiti cinesi, madri grasse e polizia stradale, bambini coi capelli di Ronaldo, e tante scarpe.
Il paese reale non lo vedi in galleria d’arte, tantomeno nei quartieri alla moda.
Il paese reale è una maggioranza non cool di persone che produce ricchezza per una piccola combriccola di gente cool che magari vedi in galleria d’arte, o nei quartieri alla moda e dici “quello è uno fico!”.
Proverbio culinario storico italiano “Il fico deve avere collo d’impiccato e camicia di furfante”, questo perché quando è ben maturo torce il collo piegandosi e la pelle si screpola.
Il giornale più venduto all’Autogrill è Novella 2000: quel leader di sinistra ha un’aurea di crema solare, così la pelle non si screpola di sicuro, la camicia è di furfante ma il collo è in forma.
“Qui ci vogliono i forconi!” dice qualcuno.
Il gestore della pompa di benzina ha il forcone in mano e parla di scioperi e di #rivoluzione, ma non mi fa lo scontrino. Questo è il tempo: i tassisti protestano per i tassisti, i notai per i notai, i lavoratori del greggio per i lavoratori del greggio. Piazza Tahrir non è una piazza italiana. Piazza Italia, sì: fai la chiamata e vinci il vaso cinese e i saluti del buon Magalli. Quello che oggi ha il forcone in mano, ieri chiamava il centralino.
Storie di vuoti a rendere, poi storie di usa e getta, oggi storie di USA e basta: soldati americani che giocano a football in spiaggia a Fontana Bianca in Sicilia con facce da Vietnam, intellettuali sinistroidi italiani che vanno in orbita parlando di New York. In Cina i Visigoti si cominciano a preparare, National Geographic pubblica le foto dell’uomo e della donna universali: hanno gli occhi a mandorla ma Petronio non lo sa, è troppo preso dal metodo Stanislavskij durante le riprese del Satyricon. “Ahò so arrivati i cestini, pausa” .
Petronio è un giornalista radical chic, un po’ autore, un po’ cineasta, si piace molto ma fa il modesto, entra nel cesso dell’autogrill e si masturba davanti allo specchio.
Il sole rimbalza sull’asfalto e crea quell’alone sfocato che cancella le gambe.
Vedo una donna mora, con gli occhi brillanti, mi sorride: è bellissima, ma malinconica. Gli altoparlanti dei “nazisti s.p.a holding” mandano messaggi ogni due ore “non ci sperate, la sinistra vi ha abbandonato.” “La sinistra è morta!”. Dagli altoparlanti dell’Autogrill® Guccini canta “Dio è mortoooo”.
Sei sola? Perché sei triste? Lei ha il pugno chiuso, e lo stringe con paura. Apre il palmo della mano. Nel pugno ha dei semi nuovi, che profumano di capelli di donna; mi dice “Guarda, cerco un posto per piantarli, ma qui è un deserto.”
Poi, il suo sguardo diventa di rabbia, una lacrima si mischia col vento e col sole, e cade al suolo. Un po’ più in là.
Il cemento si spacca e forse sotto c’è terra ancora umida… nel parcheggio deserto dell’Autogrill.