Tra le migliaia di storie dell’età della crisi ci sono anche quelle dei familiari di persone disabili, scesi in piazza oggi a Roma per raccontare il proprio profondo disagio. “Abbiamo constatato che i primi tagli degli enti sono stati fatti proprio sulle fasce più deboli della popolazione”, spiega Maria Simona Bellini, presidente del coordinamento che riunisce le famiglie di disabili. Oltre ai nuclei familiari che sempre più spesso non riescono ad accedere ai servizi di assistenza, la scure si è abbattuta sugli operatori sociali, che lavorano tra ritardi dei pagamenti e retribuzioni decurtate. E non ci sono solo i tagli: “C’è una legge ferma al Senato da 17 anni – dichiara la madre di una ragazza disabile – che dovrebbe anticipare di 5 anni il pensionamento dei genitori di disabili gravi e gravissimi. Ne avremmo bisogno come il pane”, e aggiunge, “invece grazie alla riforma Fornero dovremo andare in pensione addirittura più tardi” di Tommaso Rodano

Articolo Precedente

Lampedusa, un anno dopo è ancora emergenza profughi

next
Articolo Successivo

Sanità: la franchigia è davvero la soluzione?

next