Dopo il successo dello scorso anno con "Vieni via con me", il conduttore e il giornalista ci riprovano con un programma sullo stesso canovaccio, ma rinnovato con idee e facce nuove. Viale Mazzini, nonostante il boom di ascolti del 2011, ha scelto di evitare il bis, probabilmente per restare al riparo dalle inevitabili polemiche
Da qualche giorno, tra amici, ci si scopre a farsi una domanda strana: “Me la dici la tua parola del cuore?”. Chi vive fuori dal circolo (vizioso?) della televisione e dei mass media, replica strabuzzando gli occhi, magari pensando tra sé: “Ma è completamente impazzito? Che vuol dire?”. Gli altri, invece, sanno benissimo di cosa stiamo parlando, perché anche loro sono entrati nel mood di “Quello che (non) ho”, il nuovo programma-evento di Fabio Fazio e Roberto Saviano, in onda lunedì, martedì e mercoledì alle 21.10 su La7. Tre sere consecutive, dunque, e non un appuntamento settimanale. Un po’ come il Festival di Sanremo, come ogni evento televisivo che si rispetti. Una scelta rischiosa, almeno dal punto di vista televisivo. Non è facile fidelizzare il pubblico in così poco tempo, ma forse nemmeno Fazio e Saviano puntano agli ascolti irripetibili di Vieni via con me.
La Rai ha rinunciato al programma, e magari prima o poi riuscirà anche a spiegare il perché ai suoi azionisti (cioè a noi, che paghiamo il canone). E il duo ha deciso di traslocare sul Terzo polo televisivo, cambiando contemporaneamente l’approccio al capitolo audience. Fazio e Saviano non lo dicono, ma è ovvio che non si aspettano i nove milioni di telespettatori di un anno e mezzo fa. Quello che ripetono a ogni occasione, invece, è la mission del progetto: attraverso le parole, si racconterà quello che l’Italia ha e non ha, quello va e non va nel nostro paese. Le note liste di Vieni via con me torneranno, dunque, perché cambiare è bene ma abbandonare un metodo vincente sarebbe incomprensibile. Di nuovo c’è la location scelta (le Officine Grandi Riparazioni di Torino) e le presenze femminili. Da Che tempo che fa arriva spedita Luciana Littizzetto, che avrà il compito di disturbare la liturgia fazio-savianesca, che a volte rischia di diventare stucchevole. E poi la cantante Elisa, che offrirà cover di alcuni grandi successi della storia del rock.
Sul web, intanto, l’operazione “Quello che (non) ho” è già partita. Il sito della trasmissione invita gli spettatori a inviare la loro parola preferita, quella a cui sono più affezionati, o anche quella che proprio non gli va giù. L’elenco è già lungo: dalla A di abbraccio alla Z di zucchero filato, ce ne è davvero per tutti. Dagli engagés (Africa, legalità, volontariato) agli intimisti nazionalpopolari (mare, mamma, amore), c’è già quasi tutto quello che ci si aspettava. C’è anche crisi, ovviamente, così come merito e meritocrazia. E fa bella mostra di sé anche un eloquente vaffanculo, tornato prepotentemente di moda.
Il resto dell’elenco, che si preannuncia lunghissimo, lo ascolteremo da lunedì a mercoledì, quando i gran sacerdoti della televisione di qualità cercheranno di bissare un successo forse irripetibile. L’unico rischio, dicevamo, è la deriva pistolottistica dei Nostri, sempre inclini al sermone che ammorba, alla lezioncina che appalla. Ma per salvarci da questo rischio quest’anno c’è la Littizzetto sempre pronta, nel caso, a inserire un vaffa di tanto in tanto e a ricordare ai suoi compagni di viaggio (e a noi stessi) di non prendersi troppo sul serio.